A pochi giorni dalla morte di Diana Zanin, 50 anni, commerciante molto conosciuta a Nuragus e stroncata da un tumore, il sindaco Giovanni Daga ha inoltrato alla procura un nuovo esposto per chiedere verifiche sulle condizioni in cui la donna avrebbe vissuto negli ultimi mesi.
Si tratta della seconda segnalazione ufficiale: la prima risaliva all’estate, quando Zanin era ancora in vita. Ora, dopo il decesso, il primo cittadino ritiene necessario – come scrive nel documento – trasmettere alle autorità una serie di informazioni raccolte tra i compaesani, pur sottolineando di non voler attribuire responsabilità o formulare accuse.
Al centro delle testimonianze citate nell’esposto ci sarebbe il forte dimagrimento della donna. Diversi abitanti avrebbero raccontato che Zanin seguiva un’alimentazione molto rigida, sostituendo i pasti con bevande o miscele non consigliate dai medici. Secondo alcune testimonianze, la donna beveva regolarmente addirittura acqua con candeggina.
Nel documento vengono riportate anche osservazioni analoghe sulla madre anziana della commerciante e riferimenti a possibili pressioni psicologiche esercitate su Zanin, che avrebbero potuto influenzarne scelte personali e mediche. Sono inoltre citate, sempre come voci raccolte da terzi, ipotesi di interessi economici legati ai beni della donna.
Per tutte queste circostanze, Daga insiste nel testo che non vi sia certezza né possibilità di verifica da parte dell’amministrazione comunale: si tratta di informazioni frammentarie e non accertate, ma ritenute comunque opportuno portare all’attenzione dell’autorità giudiziaria.
Per questo il sindaco chiede alla Procura di valutare l’apertura di accertamenti preliminari sulla vicenda e, se necessario, di disporre eventuali esami medico-legali, compresa un’autopsia, prima di qualsiasi procedura di cremazione.












