Nuoro, chiude il reparto di Chirurgia del San Francesco: “Ricoveri sospesi, un disastro”

Sospese temporaneamente le attività di ricovero in emergenza-urgenza e in elezione dei pazienti con problematiche chirurgiche. Lapia: “ Mi chiedo dove andranno i pazienti per tutto il tempo in cui il reparto rimarrà chiuso. L’elisoccorso non è sempre disponibile e questo rappresenta un rischio per chi ha patologie tempo dipendenti o traumi importanti”


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“Le responsabilità del disastro annunciato al San Francesco di Nuoro, dove da  ieri è sospesa temporaneamente l’attività di ricovero in emergenza-urgenza e in elezione dei pazienti con problematiche chirurgiche, sono chiarissime:  la verità è che i medici c’erano ma chi gestisce la Assl e l’ospedale, con pretese insostenibili nei confronti dei professionisti, li ha fatti  scappare.

Ugualmente responsabili sono la giunta regionale, assessorato in testa, e i vertici dell’Ats che in tutti questi mesi non hanno trovato il modo di arginare la fuga dei medici o di bandire concorsi ad hoc per Nuoro”. Così la deputata Mara Lapia che, nel denunciare la grave situazione del reparto di Chirurgia, sottolinea un fatto rilevante: la chiusura si poteva evitare se non altro perché il primo allarme sull’operatività del presidio nuorese risale a molto tempo fa.

“Già 3 anni fa – dichiara a questo riguardo la parlamentare –  lanciavo l’allarme per il rischio di chiusura di questo ospedale. Uno dopo l’altro i reparti stanno lavorando a orari ridotti o stanno chiudendo”.

La componente  della  Commissione affari sociali e sanità della Camera esprime la sua preoccupazione per la sorte dei tanti pazienti che fanno riferimento al San Francesco.

“ Mi chiedo – prosegue Lapia – dove andranno i pazienti per tutto il tempo in cui il reparto rimarrà chiuso. L’elisoccorso non è sempre disponibile e questo rappresenta un rischio per chi  ha patologie tempo dipendenti o traumi importanti”.

Per la deputata la chiusura di Chirurgia , seppure “temporanea” , rappresenta un punto di non ritorno.  “Stessa sorte subirà la Radiologia   se non dovessero arrivare i sostituti dei due radiologi in  procinto di andare via” denuncia Lapia che teme l’irreversibilità di questo fenomeno.

“Queste sono situazioni che da acute diventano croniche, e quel “temporaneamente” diventa  un inaccettabile tempo indeterminato se non si trovano immediatamente  le soluzioni concrete.

Quelle soluzioni che, invece, andavano ricercate nel corso degli ultimi anni evitando che il privato sottraesse al pubblico tanti professionisti. Non vorrei – è la sua conclusione – che in Sardegna esistesse un progetto per favorire la sanità privata e i poli di Cagliari e Sassari a discapito degli ospedali delle zone interne. Se così fosse la responsabilità di questo scempio ha il nome e il cognome del massimo rappresentate della Sardegna: il presidente Christian Solinas”.


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