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Il Coronavirus arretra ma la “paura” di molte persone, purtroppo, porta anche a compiere gesti definibili estremi. A denunciarli, con una video intervista esclusiva a Casteddu Online, è Luigi Cadeddu, medico soccorritore del 118, da decenni in prima linea per aiutare gli altri: “Abbiamo preso le misure al virus e alle patologie, la protezione è diventato un elemento normale”. Pero, c’è un però: “Da eroi, ruolo nel quale non ci riconosciamo perchè siamo semplici lavoratori come tutti, stiamo passando ad essere trattati come untori. Una mia collega di Cagliari doveva svolgere degli esami medici, non glieli hanno fatti fare quando hanno saputo che era un medico del 118. Non è la prima volta che capita, sta succedendo anche agli infermieri”, dice Cadeddu. “E anche in ambito privato, nei condomini e nei reparti di lavoro si stanno vivendo situazioni pesanti”.
Per esempio? “Siamo visti con fastidio se siamo in fila per fare la spesa. Inoltre, ad un’associazione di volontariato hanno rubato guanti e mascherine mentre erano in attesa in un pronto soccorso. Tutti casi dove sarebbe opportuno avere una visione diversa rispetto al nostro lavoro. Meno visioni mitiche”, incalza il medico, “non siamo eroi, ma solo esseri umani come tutti”.