Nieddu: sugli sms agli anziani polemiche strumentali. Penultimi per i vaccini? Noi rispettiamo le regole, altri non lo fanno

Nella bufera che si è scatenata sugli sms per convocare gli anziani alla vaccinazione anti coronavirus, l’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu prova a spazzare via le nubi della polemica. Anche perché, a passare come l’assessore che ha messo in difficoltà gli anziani con gli sms di convocazione per i vaccini, proprio non ci sta. E non ci sta neanche a essere additato come responsabile dello scivolone della Sardegna al penultimo posto della classifica nazionale.


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di Sara Panarelli

Nella bufera che si è scatenata sugli sms per convocare gli anziani alla vaccinazione anti coronavirus, l’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu prova a spazzare via le nubi della polemica. Anche perché, a passare come l’assessore che ha messo in difficoltà gli anziani con gli sms di convocazione per i vaccini, proprio non ci sta. E non ci sta neanche a essere additato come responsabile dello scivolone della Sardegna al penultimo posto della classifica nazionale. Orgoglioso che gli brillano gli occhi per il riconoscimento tributato alla Sardegna bianca persino dalla prestigiosa rivista internazionale Forbes, fresco dell’incontro con Salvini, leader del partito che rappresenta in giunta, Nieddu smonta le accuse e chiede tregua e collaborazione alle opposizioni. Ieri, intanto, sono stati 1.600 gli sms inviati agli ultraottantenni nati fino al 1937, 450 hanno prenotato la vaccinazione attraverso la piattaforma Sardegna Salute. Dal 15 marzo a ricevere gli sms saranno gli over 80 nati dal 1941. Complessivamente, sono 115mila gli ultra 80enni da vaccinare.

Domanda – Assessore, iniziamo dalla polemica sugli anziani. Non era prevedibile che sarebbe stato complicato per loro prenotare la vaccinazione usando strumenti tecnologici che possono provocare smarrimento?

Risposta – Intanto voglio chiarire una cosa: quello degli sms non è l’unico strumento di prenotazione a disposizione. Ce ne sono altri, attraverso i moduli dei comuni e delle Asl, per esempio. Quindi, quello degli sms è solo uno strumento in più che abbiamo voluto offrire. Poi, una considerazione che faccio con amarezza: quando non avevamo la piattaforma informatica, tutti criticavano il fatto che non l’avessimo, indicando come esempio le regioni del nord che se ne erano già dotate. Ora, che ce l’abbiamo, non va bene lo stesso, anzi peggio. E’ un atteggiamento che non capisco, sinceramente, perché significa farsi del male da soli. Ripeto, quello degli sms è uno strumento aggiuntivo per i nostri anziani, che abbiamo molto a cuore e non vogliamo certo mettere in difficoltà.

D. La Sardegna è al penultimo posto in Italia per numero di vaccinazioni. Un brutto primato negativo che non rende giustizia ai sacrifici fatti per conquistare la zona bianca.

R. Voglio dirlo con chiarezza: siamo al penultimo posto perché noi rispettiamo le regole. Le disposizioni ministeriali dicono che bisogna tenere una scorta del 30% di dosi per i richiami. Altre regioni non lo fanno, somministrano tutto e così sembra che raggiungano risultati strepitosi. Potremmo farlo anche noi, senza problemi: basterebbe fare lo stesso per scalare la classifica, fare un balzo e piazzarci rapidamente più in alto. Ma, prima di tutto sarebbe da incoscienti, perché non avere a disposizione la seconda dose significherebbe vanificare anche la prima, e perciò teniamo le scorte e continueremo a farlo. Non abbiamo nessuna certezza sugli arrivi dei vaccini, purtroppo né sui tempi né sulle quantità. E se poi non arrivassero? Non possiamo permetterci di correre il rischio. E poi, soprattutto, non stiamo facendo una gara.

D. Però accelerare un po’ sarebbe utile. Accetterà l’aiuto che vi è stato offerto dall’Anci, disponibile a coinvolgere tutti i comuni della Sardegna?

R. Assolutamente sì, anzi abbiamo già accettato. Ora ci accorderemo sulle modalità per coinvolgere i comuni. Faremo poi affidamento anche sulla rete ad Adiuvandum, il progetto che ha messo insieme regione, ministero della Difesa, associazioni di volontariato e del sociale per eseguire test sierologici e tamponi: ci mettono a disposizione 120 volontari, e visto che l’Ats ci ha detto di avere qualche difficoltà, sarà un aiuto importante.

D. L’unione fa la forza, insomma. Eppure, persino su una partita così importante, sembra impossibile lavorare senza polemizzare.

R. Guardi, vorrei fare un appello proprio in questo senso. Quella delle vaccinazioni per sconfiggere il coronavirus è una partita troppo importante, una battaglia in cui siamo tutti coinvolti. Perché uscire dall’incubo pandemia è l’interesse e l’obiettivo di tutti. E’ ora di smetterla con le polemiche, spesso strumentali. Chiedo davvero a tutti di remare insieme nella stessa direzione, di unire le forze, di superare gli scontri politici che, su una partita così importante, non hanno davvero ragione di esistere. Lavoriamo tutti insieme per il bene dei sardi e della Sardegna, io garantisco la mia massima disponibilità.

D. Quanto è orgoglioso della bella citazione su Forbes, che definisce la Sardegna isola fortunata?

R. Moltissimo. Arrivare alla zona bianca è stato faticoso, e ringrazio i sardi per i tanti sacrifici fatti. E’ un risultato meritato, abbiamo rispettato le regole e ce l’abbiamo fatta. Ora bisogna mantenere il risultato, e per questo abbiamo studiato vari step nelle riaperture, non tutto e subito. Ma sono sicuro che, con il senso di responsabilità sempre dimostrato dalla nostra gente, ce la faremo.

 


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