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Una vittoria è una vittoria, ma va anche saputa pesare: il ritorno del pullman della linea 1 del Ctm nel tratto del Corso che va da via Caprera fino a viale Merello vale più di una stiracchiata sufficienza, certo. “Può rivitalizzare la zona, perché allo stato attuale, detto chiaramente, siamo morti. Le serrande abbassate sono tantissime, bisogna che via Caprera diventi a senso unico a salire”, dice Piero Caredda, settant’anni tondi, dal 1970 alla guida di un minimarket già certificato come “storico” dalle carte ufficiali.
“Nel Corso ci sono una miriade di pizzerie e risotaranti, ma non si può vivere solo di quello”, afferma il commerciante, lanciando una stilettata a chi dice che, ormai, il Corso Vittorio è diventata una delle arterie cittadine del food: “Io lavoro e vivo qui, i disagi sono tantissimi. Conto le ore nelle quali non passa manco un’automobile, ed è questo il dato peggiore. Se un cliente viene è costretto a parcheggiare in doppia fila e gli portano pure via l’auto”.
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