Virtuosismi e Blue Notes lunedì 14 novembre alle 21 al CineTeatro Montiggia di Palau con il concerto del Quintetto di Ottoni Karalis Brass sotto le insegne di “In Itinere” – la stagione concertistica “itinerante” a cura dell’Accademia Musicale “Bernardo De Muro” con la direzione artistica di Fabrizio Ruggero, con un ricco programma dedicato alla musica classica in quattro città della Gallura. Sotto i riflettori l’affiatato ensemble cameristico che schiera Lorenzo Panebianco (corno), Claudio Lotti (basso tuba), Luca Mangini (trombone), Vinicio Allegrini (tromba) e Gigi Corrias (tromba) per un excursus musicale alla scoperta dei “Brass Music Instruments”.
«Il Karalis Brass nasce dall’unione delle prime parti dell’orchestra del Teatro Lirico di Cagliari, con l’esigenza di divulgare ed approfondire il vasto repertorio dedicato a questa formazione» spiegano i cinque maestri che daranno vita a una perfermance densa di suggestioni tra la musica antica e il genio di Johann Sebastian Bach, gli standards del Jazz e un omaggio ai Beatles.
I componenti del gruppo hanno collaborato con le maggiori istituzioni lirico-sinfoniche nazionali ed internazionali, dal Teatro alla Scala all’Accademia di Santa Cecilia, l’Orchestra Mozart, la Fenice di Venezia, l’Orchestra Nazionale della RAI, il Teatro San Carlo, il Maggio Fiorentino con tourneés in tutto il mondo. Dall’America al Canada al Giappone e poi in viaggio tra Cina, Malesia, Tailandia, Argentina, Brasile, Cuba e tutta Europa, i maestri del Karalis Brass hanno suonato sotto la direzione di artisti del calibro di Riccardo Muti, Lorin Maazel, Georges Prétre, Valerij Gergiev, Giuseppe Sinopoli, Zubin Mehta, Carlo Maria Giulini e Yuri Temirkanov.
Fin dal titolo “Brass Music Instruments” si annuncia come un concerto speciale – pensato per mettere in risalto le singole voci e le possibilità espressive degli ottoni, con un repertorio insolito che spazia attraverso i secoli, dallo stile più classico agli accenti della modernità, con eleganza e leggerezza, in una sorta di sonoro, avvincente divertissement.
In programma brani come la celeberrima “Stardust” (Polvere di Stelle) di Hoagy Carmichael – indimenticabile la versione incisa da Nat King Cole in “Love Is the Thing” – e uno dei più grandi successi dei Beatles, “Yesterday” di John Lennon e Paul McCartney, nella trascrizione per Brass Quintett di David Short (già prima tromba dell’Orchestra della Rai di Roma) che firma anche il coinvolgente “Tango!” e il suggestivo “Latin”, e l’arrangiamento di “Ciao Albertone” di Piero Piccioni, accanto a quattro Danze Inglesi del XVI secolo – nell’arrangiamento di Elgar Howarth.
L’intrigante viaggio sul filo delle note comprende i grandi standards del jazz – come “Round Midnight” di Thelonious Monk e Cootie Williams (arrangiamento di Ingo Luis) e l’evocativa Sonata da “Die Bänkelsängerlieder” di un anonimo autore (datata intorno al 1600), “Polka Miseria” ancora di David Short, la “piccola” Fuga in sol minore BWV 578 di Johann Sebastian Bach nella trascrizione di Thierry Caens, “Misty” di Erroll Garner e poi “The Pink Panther” di Harry Mancini.
Un itinerario sonoro attraverso più secoli di musica – dal Rinascimento all’Età Barocca, per approdare alle avanguardie del pop della seconda metà del Novecento tra ritmi di danza e le variazioni e trascrizioni di pezzi celebri della storia del Jazz ripensate per un raffinato ed eclettico Brass Ensemble.
