Mostra a Torralba: La Sardegna nelle rotte del Mediterraneo tra preistoria ed età romana

Sabato 25 maggio, a partire dalle ore 15,00, si aprirà a Torralba la manifestazione “Monumenti Aperti”, con l’inaugurazione presso il Museo della Valle dei Nuraghi della mostra “Navi, Traffici, Mercati. La Sardegna nelle rotte del Mediterraneo tra preistoria ed età romana”


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Sabato 25 maggio, a partire dalle ore 15,00, si aprirà a Torralba la manifestazione “Monumenti Aperti”, con l’inaugurazione presso il Museo della Valle dei Nuraghi della mostra “Navi, Traffici, Mercati. La Sardegna nelle rotte del Mediterraneo tra preistoria ed età romana”.

Il percorso espositivo mette l’accento sul ruolo della Sardegna quale scalo privilegiato nelle rotte da e verso oriente e occidente fin dal neolitico, ruolo confermato nel corso dei millenni. Lo scopo principale dell’allestimento è quello di fornire informazioni essenziali e didattiche ad un pubblico ampio, costituito prevalentemente da non addetti ai lavori, i quali potranno apprendere, in modo semplice e accattivante i traffici e i commerci che si dipanavano nel Mediterraneo, non un ostacolo  ai contatti tra i popoli ma una grande via di comunicazione, un mondo effervescente, per certi aspetti globalizzato, in cui erano presenti identità anche diverse ma dove vigeva anche un sostanziale riconoscimento delle peculiarità culturali di ciascuno.

L’iniziativa, promossa dal Comune di Torralba con il patrocinio della Regione Autonoma della Sardegna, è stata realizzata dall’associazione Sardinia Romana, con la collaborazione del Museo Archeologico e Etnografico di Ittireddu e della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Sassari e Nuoro, con il supporto della Sede Operativa di Perfugas.

Nata da un’idea dell’archeologo Franco Campus e del rievocatore Giovanni Romano, che, con la collaborazione dell’archeologa Nadia Canu, hanno curato l’allestimento, ha una peculiarità: è realizzata completamente con l’uso di riproduzioni che sono disposte in vetrine a giorno e costituiscono non solo un insieme espositivo ma una grande sezione tattile, che può essere esplorata dal visitatore anche con le mani. Sono presenti le copie dal vero delle navicelle nuragiche di Padria, Erula e Bultei e del lingotto a forma di pelle di bue da Ozieri, che testimonia traffici con Cipro, realizzati dall’Archeoartlab di Gianmario Buffoni; le copie della brocchetta da Ittireddu e delle lucerne di Villanovafranca a cura di Roberta Cabiddu; la copia del tripode bronzeo di Santadi a cura di Valerio de Camillo; le copie di manufatti etruschi a cura di Roberto Paolini; le riproduzioni di affreschi, a cura di Maurizio Milana, e dei mosaici, a cura di Dana Patrascu.

Sono inoltre presenti i modelli di navi greche e romane e una riproduzione del rostro, che veniva utilizzato nel corso delle battaglie navali per lo speronamento e l’abbordaggio delle navi nemiche, a cura dell’associazione Sardinia Romana.

Una sala, dedicata ai ritrovamenti di relitti archeologici lungo le coste sarde, è valorizzata dalle suggestive fotografie paesaggistiche di Daniele Macis.

I testi dei pannelli, curati dagli archeologi Franco Campus e Nadia Canu e dal numismatico Giuseppe Carzedda, propongono, con linguaggio semplice, la sintesi dello stato delle conoscenze.

Il programma dell’inaugurazione prevede i saluti del Sindaco di Torralba Vincenzo Dore e del Soprintendente Bruno Billeci. Seguirà l’illustrazione dell’allestimento da parte dei curatori e la visita all’allestimento permanente del Museo.


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