Le nuove tecnologie rilevano le zone a rischio idrogeologico e consentono di studiare le strategie per evitare allagamenti e possibili conseguenze catastrofiche: approvato il PAI dalla Regione Sardegna, presentato dall’amministrazione Locci, che consentirà di sbloccare diverse aree per la realizzazione di strutture ed edifici abitabili. Non solo: nuove vasche di laminazione e canali in disuso sono al vaglio degli studi per permettere alle acque piovane di confluire con più velocità e praticità. Una buona notizia per gli abitanti di una delle città più importanti di tutto l’hinterland cagliaritano: a darne comunicazione è il primo cittadino Tomaso Locci che spiega: “Soprattutto la zona di Su Tremini è stata abbassata di livello di rischio idrogeologico e, grazie al PUC appena presentato, potrà essere interessata da un nuovo sviluppo abitativo. Via Cesare Cabras, invece, è ritenuta una delle zone a maggior rischio, raccoglie le acque di tutta la città che confluiscono lì, ma grazie alle vasche già realizzate e ai nuovi progetti in cantiere, la situazione migliorerà ulteriormente”. Non si dimenticano le immagini di morte e distruzione che in questi ultimi anni hanno caratterizzato più che mai la cronaca, segnata da forti temporali che, in poche ore, sono state la causa di eventi particolarmente avversi. Monserrato in passato ha dovuto fare i conti con situazioni analoghe dove veri fiumi in piena hanno preso possesso e trasformato le vie del centro abitato. “Siamo molto contenti di questo traguardo ottenuto, il PAI è uno strumento fondamentale soprattutto per una città così ad alto rischio idrogeologico. Il piano ci permette di individuare quelle che sono le zone maggiormente colpite dalle acque, noi l’abbiamo presentato più di un anno e mezzo fa, ci sono state delle diverse osservazioni da parte della Regione che hanno fatto slittare determinati tempi. Adesso però è operativo e siamo uno dei pochi comuni ad aver adottato una tecnologia moderna, in 3D, rilievi utilizzati in campo militare”.
Risultati molto più precisi, quindi, calcoli che consentono di prevedere dove potrà passare la piena delle acque nel momento in cui si verifica una situazione d’emergenza. “Il Pai è uno strumento tecnico non di certo politico, nel senso che viene nominato un consunte e il consulente ingegnere idraulico: si parla di tutela delle città e delle vite umane”. Se quindi a Su Tremini si potrà costruire poiché si è abbassato il rischio idrogeologico, in via Cesare Cabras la situazione è un po’ diversa poiché la fascia di appartenenza, che misura il pericolo, è salita. Nessun rischio, comunque, dovrebbe allertare i residenti poiché i lavori realizzati con la costruzione delle vasche di laminazione hanno già notevolmente migliorato la situazione in caso di pioggia abbondante o delle così dette bombe d’acqua. Non solo: una canale che è stato chiuso affianco a Terramaini è già stato individuato come possibile ulteriore passaggio da utilizzare per le acque piovane. Necessario un incontro con le istituzioni cagliaritane per valutare la possibilità di rendere nuovamente operativo il canale e rendere ulteriormente sicura tutta la città.











