Monserrato, “lustro e pornografia? Un accostamento che non convince e fa a pugni”: la figlia del pugile Fortunato Manca interviene sulla vicenda che scalda l’estate in città, ossia la comparsa di Martina Smeraldi in un evento dedicato alla birra. Gli organizzatori hanno proposto la pornostar come ospite della manifestazione, le istituzioni hanno dato il consenso: “È una ragazza che ha scelto una determinata professione, è tra le migliori, è di Cagliari. La sua presenza sarà sul palco dove ballerà, farà foto, autografi” ha spiegato il sindaco Tomaso Locci. Ma in città le posizioni si sono nettamente divise e tra i dissidenti c’è Carla Manca che spiega: “Apprendo dai social che, in occasione del Festival della Birra previsto per il prossimo 31 luglio a Monserrato, sarà ospite Martina Smeraldi, nota interprete di film per adulti.
Premetto di non avere nulla contro la persona in questione: ha fatto una scelta di vita libera e consapevole. Tuttavia, trovo inaccettabile l’accostamento tra il concetto di “lustro” e un settore, quello della pornografia, che resta pur sempre fondato sulla mercificazione del corpo.
Un’accoppiata che stride ancor di più per chi, come mio padre, ha davvero dato lustro a Monserrato e alla Sardegna nel mondo: campione d’Italia e d’Europa, premiato con la Palma come miglior atleta continentale a Madrid, insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica da Sandro Pertini, premiato con la medaglia d’oro “Campione per sempre” dalla Federazione Pugilistica Italiana. Un atleta che non ha brillato solo per i risultati sportivi, ma anche per l’impegno sociale.
Eppure, da questa amministrazione comunale, la sua memoria è sempre stata ignorata, quando non sminuita. Nessun evento, nessun tributo concreto, solo promesse puntualmente disattese. Ricordo, ad esempio, la proposta dell’allora presidente della commissione cultura, Alessio Locci, di patrocinare un libro sulle sue imprese, da distribuire anche nelle scuole. Proposta accolta con entusiasmo… e poi lasciata cadere nel vuoto, come le tante intitolazioni mai realizzate.
Non solo: la sua figura è stata in seguito ridimensionata con la motivazione che “ci sono altri personaggi illustri da ricordare”.
Ora vedo con amarezza che questa stessa amministrazione è pronta ad associare il termine “lustro” a un contesto che, almeno per chi ha a cuore l’educazione e la fragilità dei più giovani, risulta quantomeno discutibile.
Per tutto questo, sono sempre più convinta della decisione presa tempo fa: che la memoria di mio padre, almeno per ora, resti fuori da ogni celebrazione legata a questa amministrazione. Un’amministrazione che usa il termine “lustro” con troppa leggerezza, dimenticando chi quel lustro l’ha costruito con sacrificio, impegno e dignità”.












