Monserrato, la solidarietà abbraccia Gigi Atzeni: oltre 14 mila euro raccolti per riparare ciò che il fuoco ha distrutto la settimana scorsa. L’uomo, ricoverato a Sassari, oggi ha dovuto affrontare un nuovo intervento: alcuni innesti non sono andati bene e i medici hanno deciso di ripeterli. È stata inoltre avviata una terapia antibiotica preventiva, fondamentale per ridurre il rischio di infezioni in una situazione così delicata.
Commoventi le parole della figlia che, pochi giorni fa ha pubblicamente raccontato: “Mi sono presa qualche giorno per riprendermi, dopo essere stata sabato pomeriggio a Sassari per vedere mio padre dopo una settimana dall’incendio.
So già che non potrò rendere l’idea della scena che mi si è presentata davanti al mio ingresso in stanza: fasciature dalla testa ai piedi, grosse come fosse ingessato; le braccia sospese in alto in trazione; sul viso alcune garze più sottili e più trasparenti rispetto al resto, da cui si intravedeva la cute nera di tessuto morto in quasi tutto il viso.
Circondato da macchine e tubi, e una respirazione aritificiale che mi ha fatto pensare che se togliessero le macchine, mio padre ora non sarebbe più qui.
Da quel poco che ho visto del viso, non l’ho riconosciuto, se non me l’avessero detto non l’avrei mai capito che quel corpo inerme, sospeso e avvolto dalle bende fosse lui.Talmente tanto scioccante che ho scordato ciò che mi aveva detto il medico prima di vederlo, ho dovuto richiedere. Domenica è stato trasfuso”. Atzeni è entratao in sala operatoria più volte per rimuovere la cute morta “di un color nero intenso impressionante ed effettuare altri innesti alle cosce, al volto e al petto. Alle mani sono stati applicati innesti artificiali perché non c’erano più altre aree sane da poter prelevare.
La pressione viene continuamente regolata perché troppo bassa e anche durante l’intervento è stato sottoposto a tre trasfusioni.
Ho tentato di capire che tipo di esigenze avrà mio padre quando, si spera, tra qualche mese potrà tornare a casa.
Non so se avrà sedia a rotelle o deambulatore, a questo ci penseremo in un secondo momento, perché nel caso andranno rimossi alcuni gradini, cambiati i sanitari e chissà cos’altro perché non sono minimamente informata. Per ora ci preme, dopo aver sistemato la terrazza ed il muro dei vicini (che è stato corroso dalle fiamme durante l’incendio), fare in modo che gli spazi dove vivrà mio padre siano sani, igienizzati e soprattutto che sia uno spazio unico e non zona notte e giorno divise dal cortile della sua vecchia casa campidanese”.
La famiglia ringrazia chi ha sinora sostenuto l’iniziativa https://www.gofundme.com/f/sosteniamo-gigi-atzeni-dopo-il-devastante-incendio?utm_campaign=fp_sharesheet&utm_medium=customer&utm_source=copy_link&lang=it_IT&attribution_id=sl%3Ad119bc3f-4ee2-4e5b-b00a-92e9634c1c41&ts=1756486638 che dimostra quanto sia importante l’affetto e la solidarietà nei momenti più drammatici della vita.











