Monserrato, la grande rivincita di Tomaso Locci: torna sindaco, il paese lo rielegge zittendo i politici ribelli. Storia strana, quella di Monserrato: dove un sindaco cade per mano dei politici e i cittadini lo rieleggono. La storia dell’imprenditore del vino che nella sua botte ha costruito un nuovo miracolo: tornare primo cittadino di un paese rimasto sempre lì, incastonato a metà strada tra la vicinanza con Cagliari e il passo avanti per diventare una vera città, anche sul fronte dei servizi.
Locci vince il ballottaggio con Valentina Picciau e si gode la rimonta sui Riformatori che lo avevano portato all’addio. Anzi, era un arrivederci: Locci lo aveva detto ed è stato curioso vedere come Monserrato ha dimostrato di essere legata a quel modello di imprenditore vincente, come se fosse davvero l’unico in grado di rilanciare il paese facendogli cambiare percorso. E il centrodestra- che vince anche a Sassari con Nanni Campus- dopo il successo di Paolo Truzzu a Cagliari fa bottino pieno nella Città Metropolitana. Ora Tomaso Locci avrà cinque anni per governare davvero, con la sua squadra, e dovrà dimostrare di avere meritato la doppia vittoria. Con tanti saluti a chi voleva “riformarlo”. Il centrosinistra sardo invece sembra sempre più in crisi, con l’effetto Zedda che ha portato alla sconfitta in Regione e a Cagliari in soli tre mesi.
“Ajò, andiamo a riprenderci il Palazzo”, ha gridato e scherzato Tomaso Locci nella caldissima notte della vittoria bis. “Prometto un comitato di tecnici locali perchè Monserrato va rilanciata tutti insieme studiando le giuste strategia, ci vorranno tempo e risorse”, le prime parole del neo sindaco monserratino. Dietro di lui una folla festante con i tamburi che accennano persino la Ratantira. E un corteo a piedi sino al Comune: “Tomaso uno di noi”, gridano i supporter in diretta Fb mentre i clacson impazzano sulla strada. “Sei il meglio de Pauli”, “chi non salta è un comunista”, ma ecco che Tomaso Locci in dirittura d’arrivo scherza e dice “Chi non salta Riformatore è: dai, glielo cantiamo?”. La sensazione è quella di un paese che politicamente si è lacerato, e di un Locci che attendeva la rivincita da quasi un anno.











