Il mondo degli ospedali lo conosce bene, Antonia Murgia, 67enne di Dolianova, non fosse altro perchè, da infermiera, ci ha lavorato. Da una settimana, però, la donna è tornata tra corsie e stanze con un altro “ruolo”, quello della paziente. Ricoverata nel reparto di Neurologia del Policlinico di Monserrato, sta combattendo contro alcune malattie, supportata e aiutata dai medici. Ma i disservizi non mancano, e quella che racconta direttamente dal suo letto è una vera e propria odissea. A darle man forte c’è il compagno, Ciro Vignotto, che ha spedito una email di protesta all’ufficio per le relazioni con il pubblico dell’ospedale monserratino: “Ieri ho ricevuto una telefonata della mia compagna, allettata. Mi ha detto che il cambio del pannolone che indossava dalle 20 del giorno prima è avvenuto solo alle tredici, cioè dopo ben diciassette ore. Credo tutto ciò sia disumano e vergognoso. Ho chiesto alla mia compagna le motivazioni di tale indecente situazione e mi ha comunicato che, pur sollecitandone la sostituzione e la relativa pulizia, le era stato comunicato che il personale preposto a tali mansioni si è spostato per portare pazienti a visite o ad altri reparti e che sino al loro rientro avrebbe dovuto attendere”. Cosa che ha fatto, controvoglia, l’anziana.
“Il personale è splendido, cercano di aiutarti in ogni modo. Il problema è che sono in pochi, appena due Oss per tutti i pazienti”, dice la sessantasettenne. “Il problema è dovuto alla carenza di lavoratori, la Regione deve farsi carico del problema e assumere personale. Non si può pensare di voler risparmiare proprio su un diritto fondamentale, quello delle cure”.










