I letti in reparto? Scarseggiano, a quanto pare, al Policlinico di Monserrato. C’è un secondo caso, riscontrato dal nostro giornale in meno di una settimana, di malati trattenuti al pronto soccorso e portati via dai parenti, forse più esasperati di loro da una situazione che vede l’impossibilità, per tutti, di stare in questo o quel reparto. Antonio Tagliasacchi, 85enne di San Sperate, ha varcato per ben tre volte l’ingresso dell’ospedale ai bordi della Statale 554 in meno di un mese. La prima è stata, come racconta la figlia Anna, il ventisei dicembre: “Ricoverato per polmonite, febbre alta, pleurite e una forte anemia, tanto che ha dovuto fare tre sacche di trasfusione di sangue. Ha passato due giorni in terapia intensiva, il due gennaio i medici l’hanno dimesso spiegandoci che avevano difficoltà a reperire un posto letto in reparto e che poteva continuare la terapia a casa, visto che non era ancora guarito”. Ma nel giro di pochi giorni la situazione peggiora: “Il diciannove gennaio ho dovuto richiamare l’ambulanza, mio papà stava nuovamente male”. Nuova corsa al Policlinico di Monserrato, “dopo una trasfusione urgente arrivano le nuove dimissioni”.
Il calvario clinico dell’uomo non è ancora terminato: “E il 25 terzo ricovero, sino a oggi, ventotto gennaio. È rimasto sempre al pronto soccorso, nel reparto di Medicina interna del blocco C non c’erano spazi. L’ho trovato nudo, con sopra un lenzuolo, tremava per il freddo”, continua Anna Tagliasacchi, che ha girato anche un video per mostrare, dentro l’ospedale, le condizioni dell’anziano padre: “Ho firmato per le dimissioni, a casa lo faremo seguire da un infermiere e sarà più controllato. Ha molte piaghe che prima non aveva, denuncerò tutto al tribunale del malato e ai carabinieri”.











