“Mancata adesione del comune alla Fondazione Trenino Verde”, scatta la protesta da parte della minoranza: “Questa era ed è una grande occasione di rilancio turistico e finalmente dopo 8 anni di assenza di farsi valere per poter riqualificare l’area di competenza ARST in via San Gottardo, di fare finalmente sistemare il museo e le vecchie locomotive”.
Monserrato già dall’inizio del secolo scorso è sempre stata dimora di una importante e strategica stazione, e ancora oggi la stazione Gottardo è un punto centrale e strategico della viabilità su rotaie.
“Il 5 dicembre apprendiamo – spiegano i consiglieri Andrea Zucca, Massimiliano Cao, Valentina Picciau e Ivano Argiolas – da un comunicato della RAS, in cui l’Assessore ai Trasporti annuncia trionfante la creazione della “Fondazione Trenino Verde”, nel quale 46 comuni su 58 interessati al tracciato aderiscono alla fondazione”. Un’occasione che non sarebbe stata colta dal Comune. “Notiamo subito l’assenza di Monserrato, infatti non compare, non solo come protagonista, ma neanche come comprimario di questa iniziativa, che porterà tantissime risorse economiche e una rete turistica non indifferente.
Rilevato che
È importante e rilevante l’area di competenza dell’Arst ma ricade nel territorio di Monserrato in cui è sito un patrimonio inestimabile”.
Infatti sorge il museo delle ferrovie che fu inaugurato il 12 dicembre del 1996. Ma nel 2010 iniziarono le prime infiltrazioni d’acqua. Negli anni tra il 2011 e il 2013 era possibile visitarlo con gruppi organizzati.
Ci furono diversi passaggi coi dirigenti ARST e la RAS stava predisponendo un finanziamento ad hoc per la sistemazione del museo e la valorizzazione dei tanti vagoni esterni e dell’area circostante, con l’intento di trasformarlo in un fiore all’occhiello, essendo appunto unico in Sardegna.
“Dal 2016 in cui l’attuale sindaco pro tempore si è insediato non si è saputo più nulla delle sorti del museo nonostante i nostri costanti solleciti. Intanto il museo è stato chiuso, e siamo molto preoccupati per tutto ciò che era esposto nel museo, ed il rischio è che quel patrimonio vada disperso. Patrimonio composto anche dai vagoni, vittime delle intemperie che sono sempre più logorati oltre l’area esterna che è visibilmente trascurata”
Il Trenino Verde ha la più lunga rete ferroviaria turistica d’Europa (438 km) e oggi viaggia su 5 differenti itinerari. Il Ministero per i Beni le Attività culturali e il Turismo ha stabilito “che il 2020 sarebbe stato l’anno del Treno turistico e, per ribadire l’importanza delle ferrovie turistiche in Sardegna il 4 gennaio 2020, si esordì proprio a Monserrato con una corsa “celebrativa” a bordo della storica carrozza Bauchiero del 1913, per ricordare il 99° anniversario del viaggio di David Herbert Lawrence in Sardegna, nel quale erano presenti anche gli assessori regionali del Turismo, dei Trasporti e degli Enti locali, tra l’altro molto vicini politicamente all’attuale maggioranza guidata da Locci in comune”. Con una interpellanza i rappresentanti di
Pauli Monserrato, La Svolta e Movimento 5 Stelle sentono il dovere di “farsi portavoce dei tanti cittadini e commercianti che vorrebbero un rilancio di Monserrato sia dal punto di vista culturale che turistico e si manifesta la propria preoccupazione in merito alla sorte del museo, delle locomotive, dell’area circostante”.
Varie le richieste all’attuale amministrazione, tra le quali “che si faccia portavoce con l’Arst e con la RAS prima che sia troppo tardi per salvare questo patrimonio che darebbe lustro a Monserrato e potrebbe creare e rilanciare servizi in una zona in cui è presente il capolinea della metropolitana e punto di scambio importante per diversi paesi”.











