Ha conosciuto alla perfezione il pronto soccorso del Policlinico di Monserrato, un’87enne di Cagliari, e a tempo record. Sì, perchè c’è stata ben 3 volte in appena sette giorni, e sempre per lo stesso problema: un polso e un braccio fratturato, il sinistro, e un gesso che le ha, per lo più, aumentato i problemi. È il figlio Piero, di venti anni più giovane, subito dopo averla riaccompagnata da casa, a sfogarsi e a raccontare alla nostra redazione il lungo calvario: “Mia madre, cardiopatica e diabetica, domenica 4 giugno è caduta dalla carrozzina e si è fratturata polso e braccio sinistro. È stata l’ambulanza a portarla al Policlinico di Monserrato, triage fatto alle 8 e visita con intervento solo alle sedici”. Tempi già lunghi ma problema risolto, almeno così pare in un primo momento. Ma, invece, non è così. L’anziana passa la notte in bianco contorcendosi dai dolori e, all’alba, la tragica scoperta: “Aveva le dita della mano ormai nere, il sangue non stava più arrivando. Siamo dovuti tornare di corsa al Policlinico dopo solo un giorno, le hanno cambiato il gesso”. Dopo sei giorni, però, nuova beffa: “Il gesso le si è staccato dal braccio mentre stava riposando e, con la frattura ancora presente, è stato un delirio”.
Terza visita al pronto soccorso monserratino: “Arrivati oggi alle 9:20, la visita solo alle 17:10. Nuovo gesso ed ennesima radiografia”. La speranza è quella di ritornare direttamente per togliere il gesso: “Ma mi chiedo quanto sia normale, nel 2023, vivere attese così disumane in un ospedale della Sardegna”.












