Buon pomeriggio, io non so se questo sia il modo giusto di contattarvi o se voi vi occupiate anche di queste cose ma vorrei che più persone possibili capissero cosa sta passando la mia famiglia e, come la mia, molte altre.
Preferirei restare anonima se possibile, in quanto la persona di cui parlo, mio padre, si vergogna terribilmente della situazione in cui, purtroppo, ci troviamo.
Anni fa (settembre 2016) mio padre, dipendente a tempo indeterminato della azienda inglese Vesuvius che era sita a Macchiareddu si vide, da un giorno all’altro, senza il lavoro della sua vita. A circa 40 anni, con due figli studenti, una moglie che per fortuna lavorava, lui perdeva il suo lavoro perché l’azienda per cui lavorava aveva deciso di trasferirsi all’estero in quanto i costi dei dipendenti in Italia era diventato insostenibile. Da allora ci sono stati tanti sussidi che arrivavano sempre a distanza di anni, anni in cui noi come famiglia abbiamo dovuto tagliare tanto per poter riuscire a sopravvivere. Mio padre in questi anni ha fatto tanti lavori ma, come si sa, a quell’età, il tempo indeterminato è solo un miraggio e come iniziavano, questi lavori finivano. Due anni fa, finalmente trova un lavoro che, purtroppo, rinnova di mese in mese ma che comunque gli permette di avere una stabilità economica. Finché tra gennaio e febbraio 2023 arriva una comunicazione della regione Sardegna che afferma che gli ex dipendenti Vesuvius possono essere assunti dalla protezione civile nel proprio comune di residenza o limitrofi e che questo lavoro li avrebbe traghettati fino all’età pensionabile. Per partecipare al bando, però, ovviamente, bisogna essere disoccupati e quindi, sempre ovviamente, mio padre decide di rinunciare a quel lavoretto che finalmente aveva fatto respirare la mia famiglia e di partecipare in quanto le assunzioni, dopo vari corsi, sarebbero state imminenti. Si parlava di un lavoro di circa 8 ore al giorno con uno stipendio netto di circa 1200 euro, queste cose ovviamente sono state riferite a voce nei vari incontri che lui ed i suoi ex colleghi hanno cercato nel periodo di tempo trascorso da febbraio sino ad oggi.
Inutile dirvi che, ad oggi, nessuna assunzione è stata fatta, ANZI. Oggi, 2 novembre, data in cui mio padre avrebbe dovuto iniziare a lavorare, si scopre che la regione non ha nessuna intenzione di stanziare soldi per assumere per protezione civile ma come cooperativa multi servizi all’interno dei comuni per un totale di circa 750 euro al mese, si scopre che non si sapeva ancora quando tutto questo sarebbe partito e che il contratto sarebbe stato di soli 8 mesi, poi si sarebbe visto in base alle disponibilità.
Tante promesse da questa regione, come al solito 0 fatti.
Intanto la mia famiglia brancola nel buio, senza avere nessun tipo di aiuto economico e con sempre meno speranza in questo paese che non fa altro che buttarti a terra anche quando cerchi di rialzarti.
Lettera firmata












