“Mio figlio disabile positivo al sierologico e negativo al tampone Ats a Quartu, per lui niente super green pass”

Genitori positivi sicuri al Covid, lui “in forse”. Un trentenne quartese resta senza la certificazione verde e la madre, Caterina P., non sa più che fare: “Sono andata tante volte all’hub vaccinale, mi sono anche rivolta ad un avvocato. Se fosse stato davvero positivo può restare senza vaccino per qualche mese, ma il green pass gli serve per fare attività fisica e palestra, fondamentali per la sua disabilità”


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Lei ha “vissuto” il Covid da molto vicino, finendo anche all’ospedale. Lui, in forma meno lieve, ma pur sempre positivo. Una coppia di ultrasessantenni di Quartu Sant’Elena è uscita dal tunnel del virus a fine ottobre. Il loro unico figlio, un trentenne disabile, non ha mai avuto sintomi riconducibili al Coronavirus. Ma, nel dubbio, i genitori l’hanno sottoposto a un prelievo di sangue per un test sierologico e, contemporaneamente, al tampone molecolare dell’Ats. Ed è a questo punto che iniziano i problemi. Caterina P., 66 anni, madre del ragazzo, non sa più a quale santo votarsi e ha già consumato le suole delle scarpe a furia di recarsi all’hub vaccinale di via Beethoven: “Io e mio marito, essendo guariti dal Covid, abbiamo il super green pass in automatico. Nostro figlio, però, è risultato positivo al sierologico ma negativo al tampone dell’Ats. I dottori hanno notato che ha un alto livello di anticorpi e che, quindi, non si sa che reazioni anticorporali potrebbe avere in caso di vaccino”, spiega la donna. “Così mi ha detto il mio medico, così ho detto ai dottori dell’hub, che non hanno saputo darmi una risposta sicura”. Insomma, nè un “sì” nè un “no” granitico al vaccino anti Covid.
“Mi sono anche rivolta ad un legale, scoprendo che la nostra non è l’unica situazione. Mi ha confermato che, per il super green pass vale solo l’avvenuta vaccinazione o la guarigione. Ma non voglio far correre rischi a mio figlio, se posso attendere ancora un po’ prima di avere la certezza assoluta che vaccinandolo non gli succede nulla sarebbe ottimo. Intanto, però”, nota la 66enne, “senza il green pass non può fare attività fisica e sportiva, come la piscina, indispensabile vista la sua disabilità. Chiedo consigli a tutti ma nessuno sa darmi una risposta certa”. Ci sarebbe però l’opzione di un tampone ogni 48 ore, per avere il green pass base: “Non se ne parla”, rimarca la donna, “per mio figlio sarebbe davvero troppo complicato”.


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