“La situazione sanitaria in Sardegna, così come nelle altre regioni d’Italia, sta attraversando un periodo molto delicato. Nella nostra Isola, partendo dalle malattie rare come la talassemia, si registrano situazioni di difficoltà. L’Ospedale Pediatrico Microcitemico Antonio Cao – sottolinea con preoccupazione, Ivano Argiolas – non è immune dalla sofferenza che colpisce i pazienti. Ma neppure gli operatori sanitari se la passano bene. Con l’accorpamento all’Azienda Brotzu, per il Microcitemico di Cagliari, si sono accentuate alcune criticità che in questi mesi abbiamo discusso con l’Assessore alla Salute Luigi Arru. Alcune le abbiamo portate al tavolo del commissario straordinario AOB dottoressa Graziella Pintus e del direttore sanitario dottoressa Gabriella Nardi, le quali ci hanno dato ampia disponibilità. Tuttavia – prosegue Argiolas – vivendo il reparto e l’ospedale, dal nostro punto di vista perdurano i problemi organizzativi. Pensiamo che il problema maggiore sia imputabile alla mancanza delle risorse umane, per quanto dall’assessorato ci hanno fatto sapere che in Sardegna ci sarebbero abbastanza medici da coprire le esigenze. La situazione della pediatria in Sardegna e a Cagliari andrebbe monitorata con un occhio di riguardo, perché se è vero che tutti i pazienti sono uguali, per i bambini il focus deve essere prioritario”.
CONSIGLIO REGIONALE. Voli speciali per trasferire i bambini negli ospedali della Penisola. Solo nell’ultima settimana si sono registrati due casi, con i viaggi della speranza verso Torino. Una situazione prodotta dalla mancanza, in tutta la Sardegna, di un polo pediatrico per le emergenze. Il consigliere regionale Edoardo Tocco (FI) lamenta il vuoto nella sanità isolana: «E’ una carenza assurda nell’ambito delle prestazioni sanitarie nella nostra Isola – evidenzia Tocco, componente della commissione riguardante i problemi della sanità – sin dalla prossima riunione del parlamentino chiederò un intervento urgente dell’assessore per porre rimedio a questa mancanza, che sottrae alla Sardegna un polo pediatrico per le urgenze e la rianimazione dei bambini». Una condizione che produce disagi, con costi troppo alti per il trasferimento dei piccoli pazienti negli ospedali oltre Tirreno: «Sarebbe opportuno prevedere un reparto specialistico – conclude Tocco – con figure professionali preposte, nel presidio del microcitemico così da assegnare un ulteriore servizio per i bimbi dell’Isola che devono fronteggiare delle malattie, con il pericolo di restare senza un’assistenza adeguata per le emergenze».










