Sta facendo discutere il post di Michela Murgia, nota Kelledda, contro la giunta Pigliaru e in particolare l’assessore ai trasporti Massimo Deiana, sulla situazione trasporti in Sardegna. La scrittrice, candidata alle ultime elezioni regionali non trovando un solo volo disponibile con la continuità territoriale per tornare in Sardegna per un funerale, ha dovuto ripianare con la compagnia Ryanair.
L’attacco su facebook:”La mia giornata comincia con un pensiero alla giunta Pigliaru e uno più speciale riservato all’assessore ai trasporti degli ultimi tre anni Massimo Deiana. Senza Ryanair da Ciampino sarei mancata all’ultimo saluto a un’amica che è morta. Così auguro ai vostri figli lontani quando di andarvene toccherà a voi”.
Solidarietà anche dal centro destra, Piergiorgio Massidda:”“Una cosa è esprimere legittime critiche politiche. Altro è abbandonarsi a commenti di questa bassezza e tirare in ballo i figli. Questa Giunta regionale è responsabile di una politica dei trasporti disastrosa, ma questo non giustifica le parole di un personaggio pubblico come la Murgia. Da Pigliaru e Deiana mi separano tante cose, e mi considero un avversario politico fermo ma rispettoso per questo dico a Michela Murgia che non possiamo rinunciare a restare umani, mai”.
Il caso in Rai. Un gruppo di senatori sardi ha scritto all’azienda di servizio pubblico per stigmatizzare il post pubblicato dalla Murgia . “Non basta un profilo culturale, anche di valore, perché espressioni cariche di violenza e di incitazione all’odio siano compatibili con il servizio pubblico”: un gruppo di senatori sardi ha scritto a Monica Maggioni e Mario Orfeo, presidente e direttore della Rai per stigmatizzare un post pubblicato questa mattina da Michela Murgia, scrittrice e giornalista e collaboratrice dell’Azienda di viale Mazzini.
“Non può passare inosservato – fanno rilevare i senatori Silvio Lai, Ignazio Angioni, Giuseppe Cucca, Luciano Uras – che una professionista come dovrebbe essere la signora Murgia, mentre svolge ruoli significativi e di grande visibilità all’interno del servizio pubblico radiotelevisivo, che per antonomasia assolve a compiti culturali di formazione e coesione sociale, possa augurare, pubblicamente, sofferenza e solitudine, se non addirittura la morte ad alcune persone, anche particolarmente esposte per le funzioni pubbliche che esercitano”.
“Oggi si svolgono gli esami di maturità per migliaia di ragazze e ragazzi del nostro Paese. Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni, disse Eleanor Roosevelt. Aver avuto difficoltà a muoversi dall’Isola anche se per un evento particolarmente triste non autorizza certamente un uso violento delle parole. Difficoltà vere di vita di una comunità come quella isolana non autorizzano mai l’uso violento delle parole. Troppi cattivi maestri insegnano questo linguaggio ai giovani. È questo il messaggio che va mandato alle ragazze e ai ragazzi che oggi voltano pagina e dovranno immergersi in una prospettiva di vita diversa, fatta di sacrifici ma anche di fiducia verso gli altri e verso il futuro? Crediamo proprio di no ed è per questo che siamo rammaricati per quelle parole così brutali”
“Confidiamo che insieme a noi – concludono i senatori sardi – anche i vertici della Rai intendano stigmatizzare tale comportamento richiamando la signora Michela Murgia a contenere le sue esternazioni se non per civiltà almeno in un quadro di compatibilità con il servizio pubblico”









