Michela Murgia confessa di avere “un tumore al quarto stadio e mi restano mesi di vita”. La rivelazione arriva con un’intervista al Corriere della Sera a firma di Aldo Cazzullo. La scrittrice sarda originaria di Cabras, 50 anni, parla apertamente di un carcinoma al rene “da cui, purtroppo, «non si torna indietro. Mi sto curando con un’immunoterapia a base di biofarmaci, stimola la risposta del sistema immunitario. L’obiettivo non è sradicare il male, è tardi, ma guadagnare tempo”. Si dice comunque soddisfatta della sua vita, la Murgia: “Ho fatto cose che la stragrande maggioranza delle persone non fa in una vita intera. Cose che non sapevo di desiderare”.
L’autrice racconta il drammatico periodo che sta affrontando: spiega di avere acquistato casa, “dieci posti letto per la mia famiglia queer, in cui le relazioni contano più dei ruoli. Mi sposo con un uomo, ma poteva anche essere una donna”. E, a seguire, una sorta di ultimo desiderio, giusto per far ricordare anche ai più sbadati il suo punto di vista su alcune tematiche: “Spero solo di morire quando Giorgia Meloni non sarà più presidente del Consiglio, il suo è un governo fascista. Prima ci chiedevamo se fossimo morti democristiani, l’importante per me ora è non morire fascista”.













