“Ogni mattina, andare a lavorare è come partecipare a una lotteria: non sai se riuscirai a salire sull’autobus o resterai a piedi.” A parlare è una pendolare che vive ad Assemini e lavora a Cagliari, costretta a spostarsi con i mezzi pubblici per motivi economici e pratici. Eppure, racconta, con l’arrivo dell’estate la situazione è drasticamente peggiorata. “Non ho un mezzo di trasporto mio e mi ritrovo a dover dipendere dalla linea 9 del CTM”, spiega. “Il problema è che, con l’orario estivo, le corse sono state ridotte e non vengono più mandati gli autobus snodati. Ogni viaggio si trasforma in un vero e proprio ‘viaggio della speranza’, peggio di quando, negli anni ’90, speravi che il QS diretto al Poetto si fermasse a Selargius o Quartucciu, e invece tirava dritto perché troppo pieno”. La pendolare ci tiene a chiarire che non vuole lanciare accuse, piuttosto fare una richiesta: “Non voglio condannare il CTM, ma rivolgere un appello: almeno nelle fasce orarie più delicate, tra le 6 e le 8 del mattino, mandate gli autobus snodati. Non possiamo viaggiare stipati come sardine, e non è accettabile che così tante persone restino a piedi”. “Capisco il potenziamento delle linee estive per le località balneari – conclude – ma non tutti possono permettersi tre mesi di ferie. C’è chi continua a lavorare e ha bisogno di un servizio efficiente”. Una richiesta semplice, che suona come un grido di normalità: poter andare al lavoro senza sentirsi ogni giorno in bilico tra disservizio e frustrazione.













