La Città Metropolitana di Cagliari non deve avere cittadini di serie A e cittadini di serie B. I sindaci non ci stanno ad essere esclusi dal tavolo delle trattative con la Regione sui percorsi della metropolitana leggera e durante la Conferenza metropolitana di ieri a Palazzo Viceregio si sono detti pronti a mettere da parte i personalismi per scendere in campo per una pianificazione unitaria dei trasporti della Città Metropolitana, sulla scia della linea tracciata dal primo cittadino Massimo Zedda.
“I progetti di realizzazione della linea che collegherà Cagliari a Quartu, Monserrato, Selargius e Quartucciu sono stati rimodulati a nostra insaputa dalla Regione – contesta la sindaca di Sestu, Paola Secci – e scopro che Sestu non risulta coinvolta in tali progetti, e dovrà invece essere inclusa nella tratta che collegherà il Policlinico Universitario a Elmas”. La sindaca fa sapere di aver chiesto più volte un incontro con i vertici regionali, senza mai ottenere udienza, “ma ora scopriamo che esistevano tavoli paralleli di progettazione riservati a pochi comuni, mentre gli altri 13 sindaci erano all’oscuro di tutto”. Secci chiede pertanto che sia convocato al più presto un tavolo per fare chiarezza: “La sede più opportuna per la pianificazione strategica dei trasporti è la Città Metropolitana e la Regione non può continuare a ignorarla”.
Una riflessione, quella sull’identità unitaria dell’ente, condivisa da tutti i sindaci. “E’ stato completamente disatteso il criterio della pianificazione, non può esserci un confronto bilaterale Regione-Comuni, ma dobbiamo affermare con forza che ci sia l’individuazione di un bacino”, afferma il sindaco di Sarroch, Salvatore Mattana, a cui fanno eco i rappresentanti di Capoterra e Pula. Un concetto ribadito all’unanimità anche da Uta, Sinnai, Settimo, Assemini e Elmas. Sintetizza con una similitudine sportiva, il sindaco di Elmas, Tonio Ena: “Ciò che abbiamo ottenuto finora lo abbiamo conseguito perché abbiamo giocato tutti con la stessa maglietta, dobbiamo salvaguardare questo spirito unitario”.












