di Ennio Neri
Morosità nei mercati civici. Sono numerosi gli operatori che non pagano il canone del box. Fenomeno che causa un ammanco complessivo di 350 mila euro alle casse comunali. Il malcostume è diffuso in quasi tutti i mercati cittadini, in testa il mercato ittico di viale La Playa, poi via Quirra, San Benedetto, Sant’Elia e Is Bingias. A San Benedetto ben 70 operatori su 100 non sono in regola col pagamento del box. L’unica eccezione è Santa Chiara: nel mercatino di Stampace tutti gli operatori sono in regola.
Il caso è stato discusso nella commissione Attività produttive. “Gli episodi sono numerosi anche se non parliamo di una cifra esorbitante”, ammette la presidente Gabriella Deidda, Psd’Az, che ha fatto il punto sui problemi che affliggono le strutture, come l’abusivismo dilagante in via Quirra o il mercato di Sant’Elia che non decolla. “L’amministrazione cercherà il modo di venire incontro agli operatori in sofferenza”, aggiunge la Deidda, “ma c’è un regolamento da rispettare. Capiamo tutto, la crisi e i momenti difficili. Ma l’importante è dimostrare di non aver la capacità di pagare, anche attraverso l’Isee. Ma il debito”, conclude, “e gli arretrati devono rientrare”.
Un box costa mediamente 200 euro mensili, ma il canone (identico per tutti i mercati civici cagliaritani) per quelli più grandi può arrivare a costare anche 500 euro. Le morosità si attestano a 2 mila e 500 euro circa per operatore e riguardano gli ultimi anni. “In tanti hanno accettato la rateizzazione”, aggiunge la presidente della commissione, “e la stanno rispettando”.