La segnalazione è di un cittadino che voleva trasformare un appartamento in un Bad&Breakfast, progetto, però mai realizzato e immobile mai utilizzato sino a quando non è stato venduto due mesi fa. Ma ecco i problemi in arrivo: “Hanno addirittura assegnato a me la vecchia utenza, consumi dal 2005 ma io l’immobile l’ho comprato a luglio 2023, venduto a febbraio 2025 e non ho mai fatto richiesta di acqua e luce”.
Un grattacapo per il cittadino che, con carte in mano, ha provato a dimostrare la sua estraneità ai fatti, ma che, sinora, non ha trovato ancora una via d’uscita ma solo la proposta di conciliazione per saldare la maxi bolletta. Offerta, però, rifiutata, la pratica finirà tra le mani “di un avvocato”. Ecco quanto accaduto e raccontato dall’uomo A.D. a Casteddu Online: “Nel marzo 2025, ho ricevuto un email da parte di Abbanoa inerente una
comunicazione di lettura datata febbraio 2025 di una fornitura mai
attivata inerente un immobile di mia proprietà.
Ho controllato il mio profilo elettronico, mi sono ritrovato una fornitura mai attivata della quale addirittura è stata eseguita una precedente lettura nel dicembre 2023 della quale non ho mai ricevuto comunicazione senza una regolare richiesta o sottoscrizione di un
contratto. Parliamo di un appartamento sito nel comune di Sestu che, in un primo momento, volevo trasformare in un Bed&Breakfast; avevo delle
pratiche edilizie in corso e non avevo necessità di acqua e corrente elettrica e tale situazione è rimasta così fino a febbraio 2025 mese in
cui ho venduto l’immobile.
Naturalmente, i nuovi proprietari hanno presentato la domanda di voltura del contatore/fornitura idrica a nome loro ma, senza che ci sia nessun contratto e richiesta di fornitura da parte mia e senza nessuno avviso, è stato assegnata a me la vecchia utenza e
addirittura in fattura sono stati inseriti i consumi fin da lontano 2005 per una cifra complessiva di 14.756.06 euro. Giustamente ho pensato che era un errore, per cui mi sono recato presso gli uffici dove l’operatrice mi ha consigliato di effettuare una richiesta di rettifica della fattura allegando i documenti giustificativi. Ho allegato l’atto di acquisto del immobile in data luglio 2023 e venduto nel febbraio 2025 dai quali documenti si capiva chiaramente il periodo del mio
possesso e il consumo di 1 mc anche se non ho mai attivato e usato tale utenza.
Dopo circa un mese, mi è arrivata da parte dell’amministrazione la
non accoglienza della mia pratica. Incredulo e allibito mi sono recato nuovamente agli uffici per avere spiegazioni, ma l’operatore mi ha
riferito che la pratica è chiusa e che avrei dovuto fare un ricorso dall’Autorità Arera come consumatore per la conciliazione tra le parti.
Una situazione vergognosa fuori da ogni senso logico, infatti era chiarissimo tramite ufficiali documenti che ero proprietario dell”immobile dal luglio 2023 fino al febbraio 2025 ma mi sono stati addebitati anche i consumi dal 2005 a luglio 2023 di competenza della precedente famiglia che viveva nell’immobile prima dell’acquisto del luglio 2023″. Non solo: l’uomo non è riuscito, da quanto riporta, a confrontarsi con un amministratore, dovrà rivolgersi all’Autorità Arera, una pratica “non semplice da eseguire”. Ora, nuove spese in vista per lo sfortunato cittadino: il suo caso verrà affidato a un avvocato “per far valere i miei diritti”.












