Maurizio, 50 anni, separato, minaccia il suicidio su Fb: “Dico addio”

Dramma sfiorato stasera a Is Mirrionis: un pensionato dell’Arma minaccia di darsi fuoco su Facebook. “Lunedì dovrei pagare bollette per 280 euro e non ho soldi, sono mesi che non vedo i miei figli,non ce la faccio più. Vado davanti a un distributore e mi brucio vivo”.  


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Dramma sfiorato a Is Mirrionis. Maurizio Muscas, 50 anni, pensionato dell’Arma, ha minacciato il suicidio questo pomeriggio con un drammatico annuncio su Facebook: “Tra dieci minuti dico addio”, ha scritto nella sua bacheca. “Non ve ne fotte un cazzo”, ha rincarato la dose qualche minuto dopo. “Lunedì devo pagare bollette per 280 euro e non ho soldi, non ce la faccio più. Se nessuno mi ascolta, se nessuno mi aiuta, giuro che vado davanti a un distributore di benzina e mi dò fuoco in pubblico. Mi avevano promesso una casa popolare, mi avevano promesso di non pagare tutte queste bollette. Sono separato e sono da mesi che non posso vedere miei figli, sono disperato”. L’uomo abita in una stanza  in via Ogliastra 21 è stato raggiunto anche dal consigliere comunale Paolo Casu che lo ha rassicurato promettendo un suo intervento in Comune per la sua causa. Il suicidio pare sventato proprio grazie a Facebook. Sul posto sono intervenute due pattuglie della squadra volanti della Polizia guidate da Giancarlo Murgia.

La storia ha fatto il giro sul web e ha catturato l’attenzione di tantissime persone che vivono lo stesso dramma famigliare. È stato evitato un gesto eclatante di ordinaria disperazione. Son tanti i padri separati costretti a vivere nel totale degrado con pochi euro al mese nonostante siano in possesso di una pensione o di uno stipendio. La storia di Maurizio Muscas è simile a quella di tante altre persone costrette a vivere addirittura in macchina e a lavarsi in stazione o nei bar. 50 anni ,pensionato del ministero della Difesa, ex sotto ufficiale,  percepisce una pensione di circa 1800 euro ed è costretto a passarne alla sua famiglia circa 1430 di cui 130 più 250 ai figli, 700 alla moglie e ai figli minori e  299 per una cessione del quinto.Gli restano per vivere 381 euro,  ne paga 280 per vivere in una stanza . Una storia di totale disperazione . Ha chiesto un sussidio ma ha trovato le porte chiuse, ora chiede aiuto altrimenti minaccia un gesto eclatante. Gli avevano dato un alloggio  col progetto “padri separati” in via Abruzzi, nel 2011, e gli avevano intestato tutte le bollette dell’acqua e della luce. Ma poi  ha deciso di lasciarla dopo un anno perché arrivava gente che non pagava nulla. Ora chiede un sussidio per poter pagare un alloggio dove poter vivere e ospitare i suoi figli. “Io non voglio più  credere alle promesse da marinaio. Voglio fatti e chiedo di essere ascoltato” . In questi minuti è arrivato dal comune Alessandro Cossa, funzionario responsabile da pochi giorni delle politiche sociali per verificare la situazione e conoscere il caso nei dettagli. “Lunedì mattina al mio arrivo in sede – dice Cossa- analizzerò il caso e cercherò di trovare le soluzioni per venire incontro alle esigenze del pensionato”.