Commemorazione dei Martiri delle Foibe a Cagliari, Truzzu: “Tragedia cancellata per 50 anni”

“Solo da poco tempo è stata ricostruita una verità storica. Di qui la necessità – ha concluso il sindaco – che ora i giovani sappiamo esattamente che cosa è accaduto, perché una nazione che non ha conoscenza del proprio passato non ha un futuro”


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Organizzata dal Comitato 10 Febbraio, si è tenuta questo pomeriggio la tradizionale cerimonia per ricordare la tragedia delle foibe e dell’esodo istriano, giuliano e dalmata nel dopoguerra con  un numero grandissimo di nostri connazionali che hanno subito violenze e che sono stati costretti ad abbandonare i loro territori.

Al Parco Martiri delle Foibe nella via San Lucifero presenti il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu, il rappresentante del Prefetto, diverse altre autorità cittadine, le rappresentanze delle associazioni militari e numerosi cittadini.

“Siamo qui per testimoniare una verità storica – ha detto Paolo Truzzu – una verità importante che il comune di Cagliari ha sempre saputo rappresentare grazie al lavoro di tanti giovani e non giovani che, sul finire degli anni ’90, incominciarono una grande battaglia di civiltà per intitolare una piazza della nostra città al ricordo degli esuli e delle vicende dell’Istria, della Dalmazia e di Pola”.

“E’ stata una doppia tragedia, non solo perché tanti italiani furono costretti ad abbandonare la propria terra,  lasciare le proprie case, i propri averi e i propri affetti per rifugiarsi in un’altra regione italiana, ma perché furono accolti in tante città come dei delinquenti, come persone di cui diffidare, dei pericolosi criminali, mentre la loro unica colpa era stata quella di voler restare italiani, di non voler recidere il legame con la propria comunità”

“Per quasi cinquant’anni questa pagina di storia è stata cancellata. Solo da poco tempo è stata ricostruita una verità storica. Di qui la necessità – ha concluso il sindaco – che ora i giovani sappiamo esattamente che cosa è accaduto, perché una nazione che non ha conoscenza del proprio passato non ha un futuro, ma anche perché, come ha detto il nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è doveroso porre fine a quelle sacche di deprecabile negazionismo che ancora resistono”.


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