Mark Grace, il cantante col mito di David Bowie conquista Cagliari: “Manovrati da psicopatici, la musica ci salverà”

Cinquantadue anni, decine di esibizioni in vari locali, dal Jazzino a Karl Heinz dove suona oggi alle 22. Nato in Canada, vive in Sardegna da 12 anni: “La passione per la musica? Sin da piccolo, avevo le orecchie attaccate alla radio”. E lancia un messaggio pacifista: “Solo un folle vuole la guerra, cerchiamo di vivere come comuni mortali ma siamo nelle mani di troppi potenti”. VIDEO ESIBIZIONE IN REDAZIONE A CASTEDDU ONLINE


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Ogni artista ha almeno un messaggio da lanciare, tutto suo, personale, intriso della cultura con la quale si è formato. Mark Grace ha 52 anni, conosce a menadito la cartina geografica del suo Canada ma, alla bisogna, s anche snocciolare aneddoti sulla Amsterdam’s life e sulla capitale economica dell’Italia, Milano: “Ma da 12 anni sono qui in Sardegna, a Cagliari”. Insegnante d’inglese di mattina e di pomeriggio, chitarrista e cantante di notte, è lui la star ormai stranota nel capoluogo sardo. Esibizioni al Jazzino e da Karl Heinz allo Stammtisch, dove è spesso ospite fisso e dove suonerà stasera alle 22: “Arrivare in Sardegna ha rappresentato un cambio radicale, per me, in meglio”, confessa Grace. “Sono appassionato di musica sin da piccolo, stavo con le orecchie incollate alla radio e, negli anni Settanta, c’era tanta bella musica rispetto a oggi”. I suoi miti, le sue stelle polari? “Peter Gabriel, David Bowie e kKate Bush”, manco a farlo apposta tutte star del decennio 1980-1990. “Mi piacciono, sono tutti artisti che un po’ sfuggono ai classici cantanti”. Insomma, viva la musica di nicchia e ricercata, verrebbe da dire.
E la musica, una chitarra e una bella voce, forse, possono salvare il mondo: “Siamo manovrati da potenze e noi, che vogliamo solo vivere una vita da comuni mortali, siamo in mano a degli psicopatici che hanno in testa solo giochi di potere”. Chiaro, anche, il riferimento al conflitto russo-ucraino in atto: “Solo uno psicopatico può volere la guerra e non la pace”. Messaggio da recapitare al Cremlino, in prima battuta, sperando che Putin riesca, prima di tutto, a comprenderlo, non nel senso strettamente calligrafico ma in quello, più profondo, logico. Tra le sue canzoni più gettonate c’è “Home coming”: Mark Grace ha eseguito il brano, dal vivo, nella nostra redazione. Una poesia continua di note e parole, tutto concentrato in meno di quattro minuti.


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