di Marco Marini, comitato Rumore No Grazie
Rumori insopportabili e insostenibili accompagnano le notti dei residenti in un mare di sofferenze che non scalfisce l’apatia di quanti dovrebbero provvedere, il Comune e la Regioni per primi. L’ultima settimana è stato un vero e proprio inferno.
In materia di inquinamento acustico ambientale il Sindaco Zedda e la sua Giunta sono come mosconi sotto una campana di vetro: agitano le ali, sbattono da tutte le parti senza una via di uscita. Eppure la soluzione è a portata di mano: basta applicare il Piano Acustico Comunale. Basta rendere pubblico il Piano di Risanamento Acustico di cui neppure i Consiglieri comunali riescono ad avere copia in lettura.. Insomma la soluzione è nel buon governo e nella legalità da troppo tempo violata.
La Regione, poi, non solo assiste passivamente al degrado in atto ma, specificamente, l’Assessore regionale dell’Ambiente, calpestando il buon lavoro dei suoi Uffici che, allarmati, hanno riconosciuto lo stato di “emergenza sanitaria” in cui vivono i residenti di Marina e Stampace, ha persino avvallato gli inutili provvedimenti firmati dal Sindaco di Cagliari che quel buon lavoro contraddicono in pieno.
Ad accentuare la confusione hanno concorso in questi giorni un’Ordinanza inutile e mal motivata e la sua sospensione da parte del TAR su ricorso del Caffè degli Spiriti. Decisione che non scalfisce minimamente l’obbligo del rispetto dei limiti di rumore oggi consentiti: 45 decibel in emissione e 50 in immissione in fascia oraria notturna (dieci di sera- sei del mattino). Con questi limiti è di fatto impossibile fare musica sia nel Bastione che al Poetto che in ogni altra parte della città. Nel rispetto del diritto alla salute garantito dall’art.32 della Costituzione. L’idea, poi, che questo vincolo possa essere superato sul presupposto che Cagliari è città turistica, è semplicemente assurdo, per non dire ridicolo. Idea che può mettere radici solo nella testa di chi non ha la più pallida conoscenza della legislazione sanitaria in materia di inquinamento acustico e non ha mai letto il Piano Acustico Comunale.
Alla base dei tanti disagi c’è una buona dose di ignoranza.
Bisogna tutelare i cittadini, dice oggi il Sindaco, dimentico che non ha mai provveduto nel merito. Cittadini che non ha mai voluto neppure ricevere. Non mancano i buoni esempi, per chi ama veramente la propria città, come quelli dei comuni che stanno istituendo persino le aree del silenzio consapevoli che il rumore uccide, procura malattie gravi e invalidanti e tiene lontano il turismo di qualità, quello che alimenta le buone imprese e le fa vivere nel tempo.











