Malamovida a Cagliari, famiglie aggredite e anziani rapinati: “Non c’è emergenza, più agenti anche per tutelare i turisti”

Giovani balordi armati di catene che spaccano vetri delle auto, scippi e rapine anche in pieno giorno compiuti da stranieri. Nei rioni della movida cresce la preoccupazione, ma il prefetto Tomao assicura: “Episodi da condannare ma i controlli, aumentati, ci sono e aumenteranno nei mesi estivi. I genitori dovrebbero sapere dove sono e cosa fanno i figli. Serve una cultura dell’educazione. I commercianti vogliono pagare vigilantes privati? Ok, ma non possono sostituirsi alle forze dell’ordine”

Una famiglia con bambini e una coppia di fidanzati aggrediti, senza motivo, da una baby gang al Bastione sabato scorso. Cassonetti e fioriere rovesciati e spaccati alla Marina negli ultimi fine settimana, litigi e risse tra giovanissimi fuori dalle discoteche. Non è solo il centro di Cagliari a soffrire la malamovida, gli ultimi fatti che destano preoccupazione si sono verificati anche a pochi metri dal viale Marconi. I residenti sono ormai sul piede di guerra, tra i commercianti c’è chi sta affinando gli ultimi dettagli per pagare dei vigilantes che, la notte, girino per le vie dello shopping e, con l’arrivo dei turisti, la paura aumenta. La malamovida esiste, a Cagliari, gli episodi nei quali si è reso necessario l’intervento delle forze dell’ordine sono ancora molti: “Ma i controlli ci sono”, premette, sin da subito, il prefetto Gianfranco Tomao. L’ultimo tavolo di coordinamento legato alla sicurezza pubblica, insieme ai vertici di polizia, carabinieri, guardia di finanza e il sindaco Paolo Truzzu c’è stato due mesi fa: “E in quell’occasione ho chiesto che venisse incrementata la presenza di agenti, soprattutto la sera e soprattutto il venerdì e sabato notte. E, per quello che so, non c’è un’emergenza legata alla sicurezza, in città. Il caso dell’aggressione del Bastione dello scorso weekend è nato per un litigio stradale”, osserva Tomao. Non c’è stata quindi un’aggressione premeditata, ma quattro adulti e due bambini se la sono davvero vista brutta, sino all’arrivo della polizia.
“La maggior parte dei casi di malamovida sono riferiti a situazione e vicende di grande maleducazione e di disagio, di mancanza di senso civico”, sottolinea Tomao. “Gli imprenditori che vogliono assumere vigilanti privati possono farlo, serve a tutelare le proprietà, non certo a sostituirsi alle Forze dell’ordine. Se si temono aggressioni ai propri beni ci può stare la vigilanza privata”. E, con l’inizio dell’estate, la città sarà invasa dai vacanzieri: “Abbiamo già intensificato le presenze, anche visibili, nei quartieri con maggior movimento di persone, di agenti. Ci sarà sicuramente una maggiore attenzione, con più turisti possono esserci più situazioni che devono portare a una prevenzione e a una repressione di determinati fatti. Non siamo a livelli d’allarme che possa destare preoccupazione tra i cittadini. Cagliari, rispetto ad altre città ed aree, è veramente in una situazione migliore. Questo non deve farci sottovalutare nulla, non dobbiamo abbassare la guardia. Al momento non ho un’allarme da segnalare o una preoccupazione che vada oltre quella che è la normale esigenza di garantire la tutela della sicurezza pubblica. L’intensificazione dei controlli è in tutta la provincia, in particolar modo dove è sviluppato il turismo. Abbiamo un piano estivo per i controlli del territorio, sicuramente ci saranno rinforzi. Chiaramente, non c’è un poliziotto o un carabiniere ad ogni angolo. Per i giovani, dovrebbero prestare maggiore attenzione a loro non solo le forze dell’ordine, che fanno il loro lavoro, ma anche i genitori, che dovrebbero sapere cosa fanno e come si comportano e dove vanno i figli. Una gran parte dei comportamenti che infastidiscano i cittadini, tra schiamazzi, sporcizia e condotte indecorose, sono segni di inciviltà e maleducazione. Anche i sindaci sono schierati, con tutti i loro poteri, per rendere più tranquilla la vita dei cittadini. Ci sono state ordinanze per evitare la vendita indiscriminata di alcolici. Se non impariamo, tutti quanti, a iniziare dai giovani e dai genitori, a essere più rispettosi degli altri, difficilmente possiamo pensare che carabinieri e poliziotti possano mettere fine a quei comportamenti che sfuggono alla stessa giustizia”.


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