Associazione mafiosa, reati contro la pubblica amministrazione e traffico di droga: sono queste le accuse più gravi mosse nell’ambito dell’inchiesta “Monte Nuovo” che ha portato il pubblico ministero Emanuele Secci a chiedere il rinvio a giudizio per 30 dei 34 indagati. Nove di loro sono accusati di aver dato vita a un’organizzazione criminale di stampo mafioso, con legami fra ambienti della malavita sarda e figure apicali delle istituzioni e della sanità.
Tra i principali imputati figurano l’ex assessora regionale Gabriella Murgia, il rettore dell’Università di Sassari Gavino Mariotti e il primario Tomaso Cocco, insieme a nomi noti della criminalità isolana come Nicolò Cossu, detto “Cioccolato”, Tonino Crissantu, Giovanni Mercurio e Antonio Giuseppe Mesina, fratello del defunto Graziano Mesina. Quest’ultimo, secondo l’accusa, sarebbe stato favorito nella latitanza proprio da alcuni degli indagati.
La maxi-indagine, condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Cagliari e dai Carabinieri del Ros, ipotizza la presenza di un’organizzazione che avrebbe unito esponenti della criminalità tradizionale con dirigenti pubblici e funzionari per manipolare appalti, nomine e finanziamenti.
Durante l’udienza preliminare davanti al gup Luca Melis, il giudice ha respinto tutte le eccezioni sollevate dalle difese, aprendo così la strada verso il processo. Tre imputati – Alessia e Alice Deidda, e Marco Zanardi – hanno manifestato la volontà di patteggiare. Thomas Littarru ha invece optato per il rito abbreviato condizionato. Il manager sanitario Massimo Temussi, tra i volti più noti dell’inchiesta, si è detto disponibile a farsi interrogare nella prossima udienza prima di decidere il rito da adottare.
L’Azienda per la Tutela della Salute della Sardegna, costituitasi parte civile tramite l’avvocato Matteo Pinna, ha chiesto danni nei confronti di tre imputati: Tomaso Cocco, Giorgio Carboni e lo stesso Temussi.
Gli altri indagati, per i quali si ipotizzano reati minori, vanno da imprenditori a dipendenti pubblici e includono, tra gli altri, Alessandro Arca, Maurizio Vito Cossu, Marco Muntoni, Desiderio Mulas e Riccardo Mercuriu. Le accuse spaziano dal favoreggiamento alla corruzione, fino al concorso in attività legate al narcotraffico.
Il prossimo appuntamento in aula è fissato per il 1° dicembre, giorno in cui potrebbe tenersi l’interrogatorio di Temussi.