Un militare, ma anche un grande appassionato di sport tra bici e corse anche estreme, come la Spartan Race. Fabio Argiolas, il 42enne trovato morto ai piedi della Sella del Diavolo di Cagliari, dopo essere precipitato per decine di metri, amava il contatto con la natura. Sempre pronto alle sfide sportive, triatleta completo, la sua morte ha gettato nello choc e nella tristezza tantissime persone. Conosciuto nella sua Monserrato, ma anche a Cagliari e nel resto dell’Isola, Argiolas aveva partecipato a varie competizioni sportive. Ruggero Ruggeri ha le lacrime agli occhi: “Abbiamo condiviso per anni la passione per lo sport, lo conoscevo benissimo, frequentava anche la mia palestra”, ricorda uno degli istruttori più noti non solo in città. “Ho partecipato anch’io alle ricerche sulla Sella del Diavolo, all’improvviso un gruppo di persone mi ha comunicato che l’avevano trovato e, quello che era un timore, si è concretizzato in amara e dura realtà. Amava la vita, Fabio, mi piace romanzare questo suo finale dicendo che ci ha lasciato facendo ciò che gli piaceva di più, cioè stare all’aria aperta e fare trail, in pieno contatto con la natura. È un po’ un modo per addolcire una pillola amara, la sua morte sconvolge tutti noi e la sua famiglia. Era un esperto triatleta, amava le corse e la montagna, è stato un esempio anche per me”.
Distrutto dal dolore anche Alberto Sulis: “Sempre molto disponibile e gentile, con Fabio abbiamo condiviso tutti i valori sani dello sport. Corsa, bici, da pochi anni era appassionato anche delle ‘spartan race’, le gare di corsa ad ostacoli nella natura. Una settimana fa abbiamo pranzato insieme e ci siamo scambiati gli auguri di buon Natale. Mi ha sempre chiamato ‘coach’ anche se non ero il suo istruttore”, racconta Sulis, “ho sperato anch’io che fosse ancora vivo. Ho ancora il suo ultimo messaggio, spedito pochi giorni fa: mi ringraziava per avergli offerto il pranzo e che ci saremmo visti presto”. Purtroppo, quel “presto” è stato cancellato dal “mai”.










