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L’odissea di Ivan: “Positivo al resort e isolato in casa a Cagliari, sono guarito dopo due mesi”
Ivan Cazzato, modenese, istruttore subacqueo a La Maddalena, scopre di essere positivo al Covid “il 19 agosto: sono stato trasferito e isolato in una casa a Cagliari. Avevo bisogno di lavorare, la prossima volta ci penserò una volta e mezzo in più prima di tornare in Sardegna “
Istruttore subacqueo per conto di una ditta esterna nel resort de La Maddalena dove, nell’estate 2020, si è registrato un focolaio di contagi, Ivan Cazzato, 29enne di Modena, è risultato positivo al Coronavirus “il diciannove agosto”. E da quel giorno è iniziata la sua odissea: “Ci sono stati ritardi nella consegna degli esiti dei tamponi, una volta me ne hanno fatto uno in contemporanea con l’arrivo del risultato del precedente. Ho fatto in totale sette tamponi, quattro positivi e tre negativi, ovviamente non in questa sequenza”, spiega. A fine settembre il trasferimento in ambulanza a Cagliari, in un’abitazione isolata e blindata pagata dall’Ats: “Prima, ci hanno portato a Palau a fare un altro tampone. Lì, nella casa, avevo i miei spazi, era più vivibile, ma non mi hanno mai ritirato la spazzatura. Ho contattato più di una volta chi di dovere, ma senza mai ricevere risposta. L’ho lasciata tutta nel cortiletto esterno, isolata il più possibile, prima di andarmene. Mi è stato detto che sarebbe poi passata una ditta specializzata a prenderla”.
Infatti, due giorni fa è arrivata la “liberazione”. L’esito del settimo tampone, “negativo” ha permesso al ventinovenne di imbarcarsi nel primo volo utile per tornare in Emilia Romagna: “Sono venuto a fare la stagione in Sardegna perchè avevo bisogno di lavorare, ero a conoscenza dei rischi ma ho preso tutte le precauzioni del caso”. Precauzioni che, però, all’interno del resort, si sono comunque scontrate con la circolazione del virus: “Vedendo come sono andate le cose dal punto di vista sanitario”, osserva, riferendosi ai tamponi “in ritardo” e alle lunghe attese per gli esiti, “la prossima volta ci penserò una volta e mezzo in più prima di ritornare in Sardegna”. Tra le note positive, c’è quella economica: “Avevo un contratto che è stato pienamente rispettato, anche con il periodo di malattia ho ricevuto quanto mi spettava”.