
Nuovi, inquietanti e misteriosi sviluppi nel caso del “Protocollo Sarroch- Gagra”. Risale a poche ore fa infatti la notizia che il Ministero degli Esteri Italiano avrebbe esercitato forti pressioni sul comune del cagliaritano, onde evitare che si tenessero le celebrazioni di firma del Protocollo di Amicizia tra la cittadina sarda e Gagra, una municipalità caucasica situata sulle coste del Mar Nero, nel non riconosciuto stato dell’Abkhazia. Proclamato tale dai fautori della separazione, questo territorio indipendentista, oltre che essere occupato militarmente, è funto da teatro di orribili tragedie in passato, risalenti agli anni dell’occupazione russa che ha visto frapporsi abkhazi e georgiani. Circa 25.000 di questi ultimi furono massacrati dalle truppe separatiste, da spietati mercenari stranieri e dalle truppe russe; l’OCSE riconobbe ufficialmente la pulizia etnica, e tutt’ora la Corte Penale Internazionale indaga sull’accaduto. Nella cittadina di Gagra, oggi al centro di questa discussione, le milizie abkhaze, affiancate da un militante islamista e leader indipendentista ceceno, Samil Salmanovic Basayev, si macchiarono di crimini terribili e disumani: “I civili georgiani furono imprigionati e torturati, le donne violentate e i bambini stuprati e massacrati” riporta il sito “disordinemondiale.com”. “Altri ancora vennero radunati nello stadio centrale della città e lì decapitati. Quindi le loro teste utilizzate in una macabra partita di calcio” .Nessun leader separatista abkhazo, fa notare il sito, è stato mai processato; giustizia, per le vittime di quei giorni “all’insegna” del massacro, non ne è mai stata attuata.
Ora, il fatto che un comune italiano, e quindi democratico, abbia deciso di sottoscrivere un patto di amicizia con la cittadina di uno stato teatro di tanti orrori, dà da pensare seriamente. “È come se Roma o Milano si gemellassero con Srebrenica” azzarda disordinemondiale.com. Secondo il sito, che si occupa di sicurezza- politica internazionali e geopolitica, dietro le quinte di questo Patto d’Amicizia pare che ci siano degli interessi economici. Un’ipotesi azzardata. Difatti la Saras, la raffineria dei Moratti, avrebbe ceduto il 7, 3 percento dei propri capitali -il 21 percento delle sue quote- alla Rosneft, uno dei più grandi colossi energetici russi, che a ben vedere possiede importanti attività economiche in Abkhazia. La famiglia Moratti continua a possedere la fetta più grande del capitale (50, 2 percento), come stabilito nell’accordo del 15 Aprile. La questione, secondo il sito, pare essere molto chiara. I più s’indignano, naturalmente, e gridano allo scandalo. Perché il Comune di Sarroch ha sottoscritto un patto d’amicizia con una città che si è macchiata di tanti orrori? La discussione, molto accesa, prosegue nel gruppo facebook “Sarroch siamo noi”. Il Sindaco Mattana fa notare come le “notizie riportate sul sito disordinemondiale.com siano pura fantasia, congetture azzardatissime che mettono semplicemente in cattiva luce il Comune e l’Amministrazione”. Il Patto d’Amicizia con Gagra, dichiara, è stato stipulato in seguito a un’iniziativa culturale alla quale aveva partecipato pure un fotografo abhkazo. Un semplice scambio culturale, quindi, come ne avvengono anche con tanti paesi dell’Israele o di altre nazioni reduci da conflitti, che si sa, sono sanguinosi e arrecano danni da tutt’e due le parti.
Lorenzo Scano