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Violenta aggressione nel cuore della notte a Cagliari. Il fatto è accaduto poco dopo mezzanotte nel quartiere della Marina. Mauro, giovane clochard, è stato ritrovato dolorante per strada. Aveva il volto tumefatto e diverse escoriazioni sulle guance e sugli zigomi.
I SOCCORSI. A soccorrerlo di fronte a numerosi passanti, i volontari dell’associazione Gli Angeli di Roberto che lamentano “l’ennesimo episodio di violenza ai danni di una persona debole e indifesa”.
LA STORIA. Un cittadino come tanti, la cui sfortuna ha voluto che finisse per strada, senza una fissa dimora e, di conseguenza, a dover cercare di volta in volta un luogo coperto per trascorrere la notte. Non sempre all’addiaccio.
L’AGGRESSIONE. avvenuta davanti a un locale in pieno centro storico, colpisce per l’uso della violenza e sia perché, all’origine del pestaggio, ci sarebbe un regolamento di conti. Addirittura “il furto delle coperte”.
I TESTIMONI. Ne è convinta Maria Carmela Frau, alla guida dell’associazione Angeli di Roberto. “Questo ragazzo non solo è stato privato delle coperte ma anche dei pochi indumenti ricevuti in dono. Noi volontari – prosegue – forniamo vestiario che ci viene donato di volta in volta dai Cagliaritani. Chi è stato a picchiarlo? Un altro senzatetto” precisa la volontaria, che aggiunge: “sono episodi che si ripetono spesso, una situazione che sta diventando preoccupante”.
LE REAZIONI. È per questo motivo che ieri notte, Maria Carmela Frau (Bonny per gli amici), dopo aver prestato soccorso a Mauro, ha deciso con il suo staff di volontari di attivarsi “in ogni direzione possibile” e lanciare un nuovo appello alle istituzioni. Evitando che l’episodio possa passare inosservato, o lasciare insensibili i più. “Da tempo auspichiamo che i senzatetto possano avere una dimora o comunque poter contare su una struttura ad hoc per la loro assistenza. Si badi, non chiediamo finanziamenti o chissà cosa, ma una struttura nella quale, in previsione del freddo invernale, tutti i volontari possano accogliere e assistere i senzatetto, fornendo loro cibo e vestiario. È una questione umanitaria – conclude la volontaria – e l’appello è diretto a chi potrebbe cambiar la vita delle persone che come Mauro soffrono. E rischiano la vita”. Marcello Polastri