Lirico, sì finale alla Spocci ma è guerra totale tra Zedda e il Pd

La corrente legata alla Barracciu ha tentato sino all’ultimo di fare commissariare il teatro cagliaritano


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Angela Spocci è il nuovo sovrintendente del Teatro Lirico di Cagliari. Il Ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini,  ha ratificato ieri  la nomina indicata dal nuovo Comitato di Indirizzo che si era riunito lo scorso venerdì per decidere il nome della nuova guida del Teatro. La documentazione con la nomina arriverà sul tavolo del presidente della Fondazione, il sindaco Massimo Zedda,  nelle prossime ore ma, dicono i beni informati dalla capitale, non sono mancate le pressioni dell’ultimo minuto da parte della corrente del Pd guidata da Francesca Barracciu per commissariare il Teatro e affidarlo ad un tecnico vicino all’ex sovrintendente Mauro Meli.

L’obiettivo era quello di invalidare la decisione del Cdi guidato da Massimo Zedda. Il ministro ha messo tutti a tacere e ha ratificato la nomina della Spocci. Ma non sono mancate le polemiche e la reazione della corrente del Pd non si è fatta attendere.  E non è casuale, dicono i bene informati, l’attacco di Francesca Barracciu alla giunta Zedda che ha dichiarato, nel corso di un incontro pubblico  sul nuovo Pul e sulla riqualificazione del Poetto, che non esiste una norma che conceda ai titolari dei baretti  una proroga sulle concessioni demaniali fino al 2020. Un’affermazione che di fatto ha messo in discussione le linee guida indicate dalla regione al comune per realizzare il piano di utilizzo del litorale e i relativi adeguamenti degli operatori del lungomare costretti a investire cifre importanti per realizzare i nuovi chioschi col rischio di dover ripartire da zero.

È  in atto uno scontro politico senza esclusione di colpi  tra il Partito Democratico e il presidente della Fondazione. Come è noto la partita giocata sulla nomina del sovrintendente del Teatro Lirico ha creato una frattura tra chi sponsorizzava la riconferma di Mauro Meli, sostenuta dal rappresentante della Fondazione del Banco di Sardegna, Francesco Boggio e da Tore Cherchi per il Mibact, e osteggiata dal presidente Zedda, e dai componenti del Cdi vicini al sindaco , Mario Marchetti e dal rappresentante della regione, Alessio Loi . Il risultato finale è stato di 3-2 per il sindaco  ma questo ha fatto andare su tutte le furie gli sconfitti e  in particolare lo stesso Tore Cherchi, dicono gli spifferi provenienti dalle stanze romane,che avrebbe minacciato ulteriori sviluppi negativi sulla vicenda. Una situazione davvero imbarazzante.


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