C’è chi propone niente ricci per un anno, alcuni ristoranti non li inseriscono nel menù. “Siamo penalizzati dalla stagione breve, stringiamo i denti e andiamo avanti. Con i nuovi prezzi ci rimettiamo pur di accontentare i clienti”
La parola “stop totale” non vuole manco sentirla, Lino Depau. Uno tra i ricciai più conosciuti in città – e da un lustro anche nell’area di Su Siccu – è fin troppo chiaro. “Abbiamo proposto di ridurre le ceste da sei a quattro, è già questa è una penalizzazione. Giusto pescare meno ricci, ma no al fermo biologico”. Dentro e fuori dal suo box tanti apprezzano il gusto del riccio, insieme a un bicchiere di vino e qualche pezzo di pane.
“Sei euro per una dozzina di ricci, in ristorante costa molto di più, qui è compreso pure il bere e il contorno del pane. Vogliamo salvaguardare il nostro interesse, un euro in più non è un aumento alto, per accontentare i clienti ci rimettiamo”.










