
L’eterna magia del Cagliari passando da Leicester.
Il Cagliari che ritorna in serie A è un atto di giustizia. E’ durato un solo anno il passaggio del Cagliari tra i cadetti. Un anno che ha visto i rossoblu occupare sempre le prime posizioni. Grazie ad un campionato di vertice. Nel viso di Giulini, a Bari, abbiamo letto tutta la felicità di un presidente che ha reagito alla retrocessione in serie B programmando l’immediata risalita in serie A. In serie B ogni gara è parte di una battaglia i cui tempi sono lunghissimi e nei momenti di difficoltà questi si dilatano sino a sembrare eterni.
Festeggiare a Bari ha avuto un dolce sapore; un profumo particolare. Contro il Bari, nel 1970, in un Amsicora gremito al limite della capienza Riva e compagni festeggiarono uno storico scudetto e il calcio che conta, conobbe, per la prima volta, la tempra e il valore di una squadra di campioni. Una sorta di viatico e augurio per questo gruppo di ragazzi che hanno riportato il Cagliari nella serie che merita. Con umiltà, impegno e tanto lavoro, Rastelli ha attraversato qualche momento difficile ma ha sempre tenuto saldamente il comando infondendo nei suoi calciatori una sicurezza granitica come il nostro marmo.
Il Cagliari è sempre un qualcosa che va oltre la semplice città d’appartenenza. E’ il cuore di molti che sono lontani ma che vivono questa squadra a tanti chilometri di distanza e trepidano e soffrono per essa. I gol di Cerri o Melchiorri, le parate di Storari, le sortite difensive di Murru, sono vissute nel caldo dell’animo in Germania come in Sud America. Ovunque e in ogni luogo, lontano o vicino, in cui anche un solo sardo ha visto riconosciuto il proprio valore di semplice uomo. E’ la festa di un popolo che ha imparato, nel tempo, a vivere e lavorare lontano dalla sua terra. Allora anche un simbolo semplice come una squadra di calcio arriva a squarciare una vita lontana e la rende orgogliosa di quel risultato. Da mostrare ed esibire quasi fosse una cosa sua. Un bene di famiglia. A cui si nasce legati e che si rinforza nella lontananza.
Il Cagliari sa essere poesia anche in modo inconsapevole. Leicester chiama Cagliari è più di un sentimento. E’ il cuore di chi è passato a Cagliari e si è fatto amare. E’ il calore di un’intera tifoseria che segue e ama questa squadra a prescindere da tutto e tutti. Sì, perché la città è capace di rispondere con passione a chi ha saputo coglierne la sua essenza. Ranieri è l’inconsapevole filo della memoria. E’ colui che ha aperto le sue braccia condividendo l’anima di Cagliari e del Cagliari. Una vita in rossoblu augurando al grande mister Rastelli l’inizio, anche per lui, di una favola con questa maglia.