Si continua a discutere circa l’approvazione della legge sul consenso in relazione al reato di violenza sessuale. Approvazione che si credeva sarebbe avvenuta già ieri, in concomitanza con il via libera al ddl sul femminicidio e della giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
A frenare la Lega, che ha chiesto un esame approfondito in commissione giustizia del testo affinché possa essere del tutto efficace.
Sulla questione è intervenuta la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella: “I punti sono molti perché quello che è emerso dopo l’approvazione alla Camera è una forte perplessità da parte di ambienti importanti come pensiamo agli avvocati, l’ex presidente delle Camere Penali Caiazza è stato molto duro su questa legge”, spiega Roccella. “Altri hanno sollevato dei dubbi, quindi è giusto approfondire ma la legge si farà. Questo è un punto fondamentale. Perché si farà? Anche perché già c’è, nel senso che il consenso per fortuna, perché è un principio sacrosanto, è già nella nostra giurisprudenza attraverso le sentenze della Cassazione ma già da anni. Quindi quello che si voleva era semplicemente evitare il rischio del rovesciamento dell’onere della prova. Questo è il dubbio”.
Le fa eco il Ministro Salvini: “assolutamente condivisibile come principio, ma una legge che lascia troppo spazio alla libera interpretazione del singolo è una legge che rischia di intasare i tribunali e alimentare lo scontro invece di ridurre le violenze”.
E precisa: “Questa sorta di consenso preliminare, informato e attuale, così come è scritto, lascia lo spazio a vendette personali, da parte di donne e uomini, che senza nessun abuso userebbero una norma vaga per vendette personali che intaserebbero i tribunali da parte di donne e di uomini. Il reato deve essere circoscritto”.












