In casa ha una gigantografia con la foto del figlio, sorridente, e accanto la data di nascita e quella della morte. Carmela Espa, 62 anni, a più di due anni di distanza dalla morte di uno dei suoi figli, Francesco Melis, non riesce a darsi pace: il ragazzo, salumiere 36enne, il quattordici novembre 2019 era andato a schiantarsi, con l’auto, contro una delle rotatorie della Provinciale 16, a Villacidro. Aveva appena finito il turno di lavoro in un market del paese, quella strada l’aveva fatta tante volte, ogni giorno, da anni. I suoi parenti non si sono mai arresi, e si erano rivolti anche all’avvocatessa Tiziana Frongia. Che, a gennaio 2020, aveva anticipato le sue mosse proprio a Casteddu Online: “Allo stato attuale, i genitori di Francesco mi hanno detto che il cartello di segnalazione della curva prima della rotonda dove è morto Francesco Melis sia stato messo solo dopo tragedia”, spiega la Frongia. “Inoltre, bisogna capire se è regolare che quel tratto di Provinciale 16 sia rimasto totalmente privo di illuminazione. Ci sono delle responsabilità addebitabili a qualcuno? Secondo i miei assistiti e secondo le segnalazioni ricevute da vari testimoni presenti durante l’incidente, sì. E, una volta che avrò la relazione completa sul mio tavolo, produrrò tutta una serie di elementi a supporto di questa tesi”.
L’inchiesta e le indagini, però, si sono arenate “per colpa della pandemia”, dice Carmela Espa: “Ci sono persone, presenti anche la sera dell’incidente, che avevano detto che quella strada era spesso buia e poco illuminata. Qualunque testimonianza è importante, se qualcuno ha delle colpe per la morte del mio Francesco deve pagare”. La donna ha fornito un recapito telefonico: “Chiunque fosse presente la sera dell’incidente, o avesse foto o video, o volesse rilasciare una testimonianza, può chiamare al +393664985409”.










