È partito da Nettuno insieme al papà sabato sera, destinazione Cagliari. E, subito dopo aver festeggiato per l’arrivo in finale playoff, il piccolo Andrea ha espresso un desiderio: “Voglio vedere la finale d’andata alla Unipol Domus”. E il padre, Gianluca Marcoccio, ha cercato di esaudire in tutti i modi il suo desiderio: “Siamo arrivati cinque ore e mezzo prima dell’inizio della vendita dei tagliandi nella ricevitoria di Pirri”, spiega, a Casteddu Online, l’uomo, molto noto nel mondo del baseball. “Siamo venuti qui appositamente per i playoff, tifiamo entrambi Cagliari sin da quando giocava il nostro compaesano Daniele Conti. Sono rimasto ore e ore online, ma nulla, zero biglietti disponibili. Ci siamo messi in fila ma, quando è arrivato il nostro turno, i biglietti erano già finiti”. Il bambino si è intristito e ha pianto, il padre ha cercato in tutti i modi di capire come fosse possibile che, dopo aver perso ore e ore in piedi, siano rimasti a bocca asciutta: “Ho notato che chi era passato in mattinata, lasciando i propri dati, si è potuto accaparrare tutti i biglietti che voleva. Questa è un’ingiustizia, mio figlio voleva tanto vedere i suoi beniamini dal vivo. Complimenti davvero per l’organizzazione, è penosa”. Quella del padre e figlio arrivati sin dal Lazio non è l’unica lamentela mossa da chi non ha ottenuto il ticket per la gara casalinga contro il Bari.
E sui social c’è chi prova a stimolare gli animi di qualche generoso, come si legge nel gruppo Fb “Noi siamo cagliaritani”: “Andrea viene da Nettuno e adora il Cagliari. Lo segue dalla sua città, adora i nostri calciatori e in particolare Gianluca Lapadula. Erano 54 in fila, al numero 25 si sono fermati. C’è qualcuno che può aiutare Andrea e il suo papà a vedere la partita?”, chiede, al vasto popolo rossoblù presente sui social, Alessandra Serra: “Se qualcuno non può andare o ha preso biglietti in più mi contatti”. Gianluca Marcoccio ringrazia: “Nel caso, potete contattarmi in chat su Facebook”.










