Le donne dei comitati contro le energie rinnovabili che da due giorni avevano occupato il consiglio regionale per poi trasferirsi nella piazza sottostante hanno tolto il presidio. In una nota, le donne hanno spiegato le motivazioni della loro protesta: “Con coraggio e determinazione, ci siamo riunite nel palazzo del consiglio regionale, come gesto di protesta contro la totale indifferenza della presidente e della sua Giunta. La Pratobello 24 non è solo un mezzo per proteggere il nostro ambiente, ma rappresenta anche una barriera contro lo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali, che rischiano di danneggiare la bellezza della nostra terra.” Hanno poi aggiunto: “Quello che abbiamo visto in consiglio è stato un teatrino insostenibile. Non possiamo più tollerare una classe dirigente che ignora la volontà popolare e il sacrificio di donne e uomini che lottano pacificamente per poter vivere in una terra libera.”
Nel frattempo, continua lo sciopero della fame di Michele Zuddas, avvocato e portavoce della rete che sostiene la legge Pratobello 24 e ne chiede un’immediata discussione in aula. Zuddas, che ha iniziato il suo digiuno dieci giorni fa, ha accusato un malore ieri, ma ha confermato di voler proseguire la sua protesta: “In momenti come questi, bisogna essere determinati e non fare un passo indietro. Ogni esitazione sarebbe un regalo a chi spera che la protesta si spenga. Per chiarire ogni dubbio, non mi fermerò. Continuerò a combattere e a portare avanti la mia lotta. Non sarà una piccola reazione del mio corpo a fermarmi”, ha scritto sui social.












