Lavori gravosi, nuovo elenco per andare in pensione prima: dentro macellai e colf

Al vaglio l’ampliamento della platea. E per 500mila persone l’assegno Inps potrebbe arrivare a 63 anni


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Dai bidelli ai forestali, dai conduttori di impianti e macchinari pesanti ai commessi. Sono queste alcune delle nuove categorie individuate dalla Commissione istituzionale sui lavori gravosi, un totale di 203 mansioni pesanti che potrebbero permettere di anticipare la pensione a 63 anni tramite l’Ape sociale. Il documento approvato sarà trasmesso, forse già la prossima settimana, dal ministero del Lavoro al Governo e alle Camere.

La Commissione ha ricalcolato con criteri scientifici gli indici statistici forniti da Inps, Inail e Istat che valutano la fatica fisica e psicosociale delle mansioni svolte, oltre che gli indici legati agli infortuni (numero di giornate medie di assenza), assenza per malattia e incidenti sul lavoro. Un cambio di passo rispetto al passato che soddisfa anche i sindacati: i gruppi passeranno da 15 a 57le mansioni da 65 a 203.

Ecco dunque i nuovi lavori gravosi individuati dalla Commissione presieduta dall’ex ministro Cesare Damiano: bidelli, insegnanti delle scuole elementari, badanti e colf, saldatori, tassisti, falegnami, valigiai, benzinai, conduttori di autobus e tranvieri, conduttori di macchinari in miniera, commessi, cassieri, macellai, panettieri, operatori sanitari qualificati, magazzinieri, portantini e forestali. Continua a leggere sul nostro giornale partner Quotidiano.net


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