Cagliari, l’architettura settecentesca a Cagliari, chiese, palazzi ed apparati effimeri per una città che si fa sabauda. In luce i caratteri distintivi delle opere realizzate prima e dopo questo spartiacque storico, evidenziando da un lato l’influenza del gusto rococò e, dall’altro, l’affermazione progressiva di modelli architettonici legati alla cultura tecnica e stilistica piemontese.
Si terrà mercoledì 23 aprile, dalle ore 17:00 alle 19:00, nei locali della Fondazione di Sardegna a Cagliari, in via San Salvatore da Horta 2, la conferenza didattico-culturale dal titolo “L’architettura settecentesca a Cagliari. Chiese, palazzi ed apparati effimeri per una città che si fa sabauda”, a cura di Marcello Schirru, docente di Storia dell’Architettura presso l’Università degli Studi di Cagliari. La conferenza sarà introdotta da Stefano Basciu, presidente dell’Università dell’Ambiente, del Paesaggio e del Territorio – Sardegna, e presentata da Sergio Nuvoli. L’iniziativa fa parte del secondo ciclo di incontri dedicato a “Cagliari e la Sardegna nel Settecento attraverso le fonti documentarie”, realizzato nell’ambito del progetto culturale “Cagliari e la Sardegna nell’età dei Savoia: dal Regnum Sardiniae alla fusione con gli stati di Terraferma”. Il ciclo è organizzato dall’Università dell’Ambiente, del Paesaggio e del Territorio – Sardegna, con il contributo della Fondazione di Sardegna e il patrocinio dell’Università degli Studi di Cagliari, della Regione Autonoma della Sardegna, del Comune di Cagliari, della Biblioteca e Archivio Storico del Comune di Cagliari, dell’Archivio Storico Diocesano di Cagliari e della Città Metropolitana di Cagliari. L’intervento di Marcello Schirru sarà incentrato sull’evoluzione dell’architettura a Cagliari nel corso del XVIII secolo, un periodo di profondi cambiamenti per la città e l’intera isola, segnato dal passaggio del Regno di Sardegna sotto la monarchia sabauda nel 1720.
Nel corso della conferenza analizzerà l’evoluzione del paesaggio architettonico di Cagliari nel corso del XVIII secolo, ponendo particolare attenzione al momento di svolta rappresentato dal passaggio dell’isola sotto la dominazione sabauda nel 1720. Verranno messi in luce i caratteri distintivi delle opere realizzate prima e dopo questo spartiacque storico, evidenziando da un lato l’influenza del gusto rococ e, dall’altro, l’affermazione progressiva di modelli architettonici legati alla cultura tecnica e stilistica piemontese.
L’arrivo di architetti e ingegneri militari dalla terraferma favorì un confronto vivace con le maestranze locali e port all’introduzione di nuove pratiche costruttive, contribuendo a ridisegnare l’immagine urbana della città. Un focus specifico sarà dedicato alla progettazione di architetture effimere – come teatri provvisori, apparati celebrativi, catafalchi, giochi pirotecnici e scenografie per feste religiose e civili – che, pur nella loro temporaneità, svolsero un ruolo fondamentale nella diffusione del nuovo gusto estetico e nell’affermazione del potere monarchico, diventando strumenti privilegiati di rappresentazione e legittimazione politica.
Attraverso una lettura articolata delle fonti documentarie e iconografiche, la conferenza offrirà una visione d’insieme della trasformazione architettonica e simbolica della città, nel contesto più ampio del processo di “sabaudizzazione” della Sardegna.
Marcello Schirru è ricercatore presso l’Università degli Studi di Cagliari, dove insegna Storia dell’Architettura. Laureato in Ingegneria Edile e dottore di ricerca in Storia dell’Architettura, ha conseguito l’abilitazione scientifica nazionale alla docenza di seconda fascia nel settore ICAR/18. Le sue ricerche si concentrano sull’architettura e l’urbanistica in Sardegna tra il XVI e il XX secolo, con particolare attenzione al periodo sabaudo. È vicepresidente della sezione Sardegna dell’Istituto Italiano dei Castelli e membro dell’Associazione Italiana degli Storici dell’Architettura.