Era poco più che un vecchio rudere abbandonato. In pochi, là di passaggio, avrebbero lontanamente immaginato cosa potesse aver rappresentato in passato quel triste cumulo di pietre nelle campagne tra Sanluri e Villanovaforru. L’antichissima chiesa di Sant’Antioco rivede ora la luce grazie alla passione di un nutrito gruppo di volontari dell’associazione “Comitato de Santu Antiogu Becciu”.
Grazie al sostegno di cittadini e appassionati di tutta l’Isola, il gruppo promotore è riuscito nell’intento di ricostruire parzialmente uno dei luoghi più rappresentativi per la vita sociale sanlurese di un tempo. In soli cinque mesi, con grandi sacrifici da parte di artigiani, muratori e artisti, sono state erette le mura perimetrali, donando nuovamente forma a ciò che fino agli anni ’60 è stato il ritrovo primaverile simbolo dei sanluresi, e non solo.
“Vederla così mi emoziona – racconta Luigi, 83 anni – qui si era soliti recarsi in occasione delle ricorrenze primaverili, in particolare per il primo maggio. Tutte le famiglie del circondario (Sardara, Villanovaforru, Lunamatrona, Collinas e Sanluri) si incontravano in queste meravigliose campagne per far festa insieme a del buon vino e alle immancabili nostre favette”.
La chiesa, risalente al sedicesimo secolo, a partire dalla fine degli anni ’70 ha vissuto un lento e inesorabile declino, fino ad essere completamente abbandonata. Le pale eoliche installate di recente nelle vicine campagne, sembravano fare da contraltare a ciò che simbolicamente rappresentò per secoli quel rudere dimenticato. Una triste fine alla quale, i volontari impegnati nella rivalorizzazione e ricostruzione della struttura, non potevano arrendersi.
“La chiesa campestre è un nostro bene comune e sta rinascendo dopo un lungo periodo di abbandono – fanno sapere dal comitato – realizzando le mura le abbiamo dato gambe, ora dobbiamo aiutarla a sostenere il tetto che la proteggerà nei secoli a venire”. Per chi volesse sostenere l’iniziativa, può contattare il gruppo promotore sulla pagina Facebook ufficiale cliccando su: Comitato Santu Antiogu Becciu.
Fabio Leo












