Ci sono solo le lacrime e il silenzio, tanto silenzio, e preghiere, immancabili, al funerale di Anna Tocco, la sessantacinquenne travolta e uccisa da un treno tre giorni fa a Serramanna. La donna aveva superato il passaggio a livello, chiuso, trascinandosi il carrellino della spesa: il convoglio, diretto a Sassari, l’aveva centrata in pieno, non lasciandole scampo. Una morte assurda, incomprensibile per molti per la modalità con cui è avvenuta. Anna Tocco era conosciuta in tutto il paese: si prendeva cura della sorella, scampata miracolosamente all’impatto, e di tutti gli altri suoi parenti. Strapiena la chiesa di Sant’Ignazio da Laconi per il funerale, officiato da don Pietro Mostallino. Ai primi banchi, distrutti dal dolore, ci sono i due figli della 65enne e tutti gli altri parenti. Tutti si affidano alle parole del sacerdote, che conosceva bene Anna, visto che era solita frequentare la parrocchia serramanese.
E silenzio e sguardi bassi, con le lacrime che inzuppano le mascherine, anche all’uscita del feretro. Su Facebook, poco prima del funerale, la figlia dei Anna Tocco, Manuela, ha scritto un post carico di tristezza e speranza: “La vita mi ha insegnato l’arte del superare. Superare le assenze, le distanze, i traumi, le delusioni, lo sconforto, la malinconia, le lacrime, la rabbia. Superare ogni genere di cosa, o perlomeno, provare a lasciarmelo alle spalle procedendo in avanti con determinazione e senza voltarmi indietro. Superare le avversità facendo leva sulla mia forza interiore e senza aspettarmi nulla da nessuno. La prima regola dell’arte del superare è contare su se stessi, riavvolgersi le maniche e affrontare tutto senza ma e senza se. Ma senza te, mammina mia, non sarà facile. Voglio sperare e credere che sarai sempre vicino a noi. TI amo, mammina mia, mi manchi”.










