Lacrime e ramadura, tutto pronto a Cagliari per l’abbraccio a Sant’Efisio

Si rinnova il rito religioso che da secoli incanta e commuove migliaia di sardi. Quest’anno per la prima volta in assoluto c’è un Alternos donna: la funzionaria comunale Raffaella Lostia. I numeri: 91 le associazioni di devoti a piedi, in abbigliamento tradizionale, 205 cavalieri e 20 tracas


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Tutto pronto in città per la 363edizione della sagra di Sant’Efisio, l’appuntamento che incanta e commuove migliaia di sardi. Si scioglie il voto istituito in città nel XVII secolo per ringraziare il santo per aver debellato una terribile pestilenza che decimò la popolazione del capoluogo. Alle 12 il cocchio trainato dai buoi e accompagnato dalla musica antica delle launeddas lascerà la chiesa di Stampace in direzione Nora luogo del martirio. Ma già dalle dieci si muoveranno dal campo dei Salesiano in viale Sant’Ignazio le tracas e i cavalieri e i tradizionali gruppi folkloristici di tanti paesi della Sardegna.

Questi i numeri della solenne processione: 91 le associazioni di devoti a piedi, in abbigliamento tradizionale, in rappresentanza di 23 sub regioni storiche, 205 i cavalieri in rappresentanza di 34 località, 20 le tracas, provenienti dal Campidano, dall’Iglesiente, dal Sulcis, dalla Trexenta e dal Campidano di Oristano. Le formazioni di suonatori di launeddas che segneranno musicalmente i passaggi principali della processione saranno 6, mentre 4 saranno i plotoni di miliziani a cavallo (per un totale di 56 unità) che scorteranno il Santo nel suo percorso cittadino. I Comuni coinvolti, considerati i gruppi a piedi, le coppie per i guidoncini delle sub regioni storiche, i cavalieri, le tracas, i miliziani, gli strumentisti, i cori polifonici e gli artisti, saranno in totale 118.

Il programma si articola in quattro giornate scandite, come da tradizione, dalla narrazione in lingua sarda fatta dal patrimonio etnografico ed etnomusicale. Sino alla notte del 4 maggio, quando nella chiesetta di Stampace sarà sciolto il voto che i cagliaritani fecero nel 1656 a sant’Efisio, per liberare la città dalla peste.

Anche per il 2019 il programma è straordinariamente ricco di proposte e di eventi (link più sotto), da Cagliari sino a Nora e ritorno, passando per Giorgino, La Maddalena, Su Loi, Sarroch, Frutti D’Oro, Volla d’Orri, Villa San Pietro e Pula. “

C’è grande impegno per la valorizzazione culturale della Festa che, inserita nella lista dei Patrimoni italiani per l’UNESCO, dopo il percorso di candidatura per l’inserimento nella lista del Patrimonio Immateriale dell’Umanità avviato nel 2013, riceve per l’undicesimo anno consecutivo il patrocinio della Commissione Nazionale per l’UNESCO per l’alto valore, la tutela e la promozione del patrimonio etnografico e culturale popolare.

Per la prima volta l’Alter Nos, la figura che rappresenta la Municipalità di Cagliari, sarà una donna, nello specifico Raffaella Lostia, funzionaria comunale. Femminili anche i cori polifonici che si esibiranno durante la processione del 1 maggio in via Sassari, in piazza del Carmine, nel Largo Carlo Felice e in via Roma con i propri canti religiosi in attesa del passaggio del Santo: il coro “Su Circannueu”, diretto da Elena Nulchis (Baunei), il coro polifonico diretto da Giovanna Demurtas (Tonara), il coro “Urisè” diretto da Daniela Contu (Orosei) e il coro “Camineras” diretto da Pierluigi Mattana (Quartucciu).