Due lavori in pochi giorni, entrambi nel settore della ristorazione. Martina Floris, la 21enne che ha raccontato pubblicamente di essere stata scartata come cameriera in un locale solo perchè trans, ha trovato nella stessa città dove ha vissuto una forte delusione due occupazioni: “Barista in un chiosco del Poetto e da giugno inizierò un tirocinio per essere inserita in una caffetteria di via Dante”. Da nulla a una doppia occupazione, con i gestori dei locali che non hanno minimamente messo in conto il suo “cambiamento” ma, unicamente, le sue capacità. “Abbiamo fatto un colloquio conoscitivo, avevamo bisogno di una nuova collaboratrice e non fa nessuna differenza il fatto che sia trans”, spiega Camilla Ruzzu, titolare di uno dei due locali: “Ho letto la vicenda di Martina su Casteddu Online e mi sono subito incuriosita”. Alla Rizzi serviva rimpolpare l’organico, Martina è stata la persona giusta al momento giusto, così come nel caso del chiosco del lungomare cagliaritano. Una bella e piacevole rivincita per Martina Floris, che potrà conquistare il diploma al Pertini con una maggiore serenità e, dall’autunno, buttarsi a capofitto negli studi universitari.
“Inizialmente non l’avrei mai detto, ma non è troppo tardi per cambiare e migliorarsi”, esclama la ventunenne. “Penso che a Cagliari ci siano dei casi sporadici di intolleranza ma in linea di massima non è più come venti, trenta o quaranta anni fa. Ma c’è ancora tanto da fare. Qualche giorno fa erano protagoniste solo le lacrime. Oggi, finalmente, solo sorrisi”. Con la speranza che quanto accaduto alla giovane sia solo l’ultimo episodio di una paura, mista ad intolleranza, che stona fortemente con una città, Cagliari, definita da tanti città libera e moderna.








