Da giorni la tragedia successa al piccolo Manuel, il bimbo di soli 5 anni ucciso da un terribile scontro con un suv Lamborghini noleggiato dai The Borderline, continua a far discutere, e non potrebbe essere altrimenti.
I giovanissimi youtuber, dopo aver chiuso il loro profilo ufficiale con poche frasi ad effetto, pare che- come riporta La Repubblica- abbiano già lasciato Roma, probabilmente per il timore di linciaggio.
Di Vito Lo Iacono non si hanno tracce e pare sia addirittura all’estero, mentre Matteo Di Pietro è a Viterbo. La sua fidanzata , intanto, ha chiuso anche il suo profilo personale per i troppi insulti ricevuti. La ragazza era finita per errore tra le persone presenti nella Lamborghini al momento dell’incidente.
Nel frattempo, le indagini sulla tragedia del piccolo Manuel Proietti vanno avanti e gli inquirenti hanno acquisito già i cellulari dei giovani you tuber e stanno scandagliando in profondità tutti i profili per verificare se la sfida messa in atto nei giorni in cui è accaduto l’incidente fosse solo l’ultima di tante e per trovare altri elementi utili per ricostruire le dinamiche e i comportanti dei 5 ventenni, che al momento dell’incidente erano solo in 4.
Le parole con cui i giovanissimi you tuber hanno chiuso il loro profilo sembrano voler lavar via almeno una parte delle polemiche seguite agli attimi subito dopo l’incidente: “I The Borderline esprimono alla famiglia il massimo, sincero e più profondo dolore. Quanto accaduto ha lasciato tutti segnati con una profonda ferita, nulla potrà mai più essere come prima. L’idea di TheBorderline era quella di offrire ai giovani un intrattenimento con uno spirito sano. La tragedia accaduta è talmente profonda che rende per noi moralmente impossibile proseguire questo percorso. Pertanto, il gruppo TheBorderline interrompe ogni attività con quest’ultimo messaggio. Il nostro pensiero è solo per Manuel.” Con il loro profilo you tube, viene meno anche un giro di soldi e sponsor non irrilevante: si parla di un fatturato di circa 200 mila eurol’anno per la società The Borderline srl fondata dai ventenni laziali. Ovviamente, subito dopo la tragedia, c’era già stato un calo significativa delle visualizzazioni e quindi della monetizzazione dei video, di circa 13 milioni di utenti e quasi 50 mila euro di guadagni. Gli iscritti, invece, sono aumentati, ma – a quanto si legge- solo per lasciare insulti. Intanto, anche sponsor di peso come Sony, Cinecittà World o la stessa Skylimit, il concessionario dove i ragazzi noleggiavano le auto, hanno “abbandonato” e preso subito le distanze dal progetto The Borderline, cancellando tweet e sponsorizzazioni passate.
Adesso sarà la giustizia ( quella dei tribunali, e non dei social) a valutare le loro colpe fino in fondo.













