Combatte contro una malattia rara da quando è nato, “mi davano per spacciato e invece sono qui, vivo e sono felice grazie ai medici e all’ospedale Microcitemico di Cagliari”. “Affidatevi alle cure degli specialisti e non smettete mai di lottare per far valere i diritti che spettano”.
L’appello parte da Matteo Porceddu, 36 anni di Nurallao, affetto da una rara e grave malattia: sono pochi i casi in tutta la Sardegna, nemmeno 10. “Ho una iperplasia da deficit congenito di 21-idrossilasi forma classica con perdita di sali. Non produco cortisolo e aldosterone in quantità sufficiente. Per questo devo prendere idrocortisone, che è uguale al cortisolo, e il florinef che sostituisce aldosterone. Il cortisolo è il principale glucocorticoide e ha molteplici funzioni. Senza cortisolo non si campa. L’aldosterone è il principale mineralcorticoide e ha la funzione di regolare il ricambio del sodio e del potassio. Senza aldosterone l’organismo perde i sali e si muore”.
Insomma, pochi giri di parole per descrivere la lotta quotidiana che Matteo deve affrontare: “Sin da quando sono nato eseguo costantemente esami, sono di casa al Microcitemico che è una eccellenza sarda a livello internazionale. Se non fosse stato per l’ex direttore del reparto di endocrinologia pediatrica Sandro Loche non sarei qui.
Grazie ai medici e alla ricerca, per la quale offro il mio sostegno costantemente, sono vivo e posso e voglio raccontare la mia storia affinché possa essere d’aiuto a chi lotta tutti i giorni. La situazione della sanità in Sardegna, attualmente, è in grave sofferenza e bisogna sostenere il grande lavoro dei medici che, ogni giorno, operano per salvare vite umane”.
Una storia non semplice quella di Matteo ma che affronta sempre con il sorriso sulle labbra: bello e raggiante appare e trasmette tanta forza e coraggio, stimoli essenziali per chi combatte contro un male o si imbatte negli ingranaggi scricchiolanti di una gestione sanitaria, più volte, messa alle strette dai numerosi racconti di malati e pazienti che devono far i conti con tagli e carenze dei servizi sanitari, anche quelli primari.
Matteo Porceddu è duro e tenace da sempre e, in passato, è stato anche protagonista di una battaglia affinche fosse ripristinato il giusto numero di endocrinologi pediatrici presso il Microcitemico. A tal proposito, dopo aver minacciato di sospendere la terapia salvavita a difesa della salute pubblica, ha trovato forte sostegno da parte dell’ex assessore regionale alla sanità Mario Nieddu e dell’ex ministro Giulia Grillo. Insomma, la parola d’ordine è quella di non arrendersi mai e di lottare, sempre, per affermare i propri diritti.
Matteo ha deciso di dedicare completamente la sua vita al prossimo e ben per questo presta servizio da anni, pressoché quotidianamente come volontario del 118.











