Diciamolo: in Sardegna sembra di essere a fine legislatura. Quando tutti pensano a come spuntarla nelle elezioni e come riuscire a guadagnarsi un posto al sole, mentre tutto va alla deriva e nessuno se ne occupa. Invece. Invece in Sardegna siamo solo all’inizio di una legislatura che con la 5 stelle Alessandra Todde prometteva faville e scintille e invece dopo un anno di iperattivismo mediatico a reti unificate nazionali e giornali che gridavano al miracolo Sardegna, non ha portato a casa niente per i sardi disperati e disillusi, che avevano creduto nel cambiamento: la finanziaria è ancora in alto mare e di fatto l’anno è andato per metà, non si può spendere e non si può programmare, le rinnovabili sono al palo e le leggi-propaganda approvate in giunta e consiglio dopo le promesse in campagna elettorale sono state tutte silurate dal governo, la prossima sarà quella sulle aree idonee, della sanità neanche a parlarne, lo sfascio è sotto gli occhi di tutti, nonostante sulla sanità la campagna della nuorese grillina-contiana-draghiana Todde si è incentrata, promettendo sollievo agli anziani disperati incontrati in treno e futuro ai bambini speranzosi. E invece niente, va tutto sempre un po’ peggio, e in sanità l’unico obiettivo raggiunto è stato decapitare le asl per liberare un po’ di poltrone dopo il maxi reclutamento di consulenti da 123mila euro all’anno dei sardi sulla cui attività nulla è dato conoscere: sarebbe interessante, per esempio, sapere perché i sardi spendono 123mila euro all’anno stipendiando un consulente alla lingua sarda. Quali sono i vantaggi portati dal consulente che minaccia querele quando gli si ricorda che è riuscito a prendere poco più di una decina di voti alle elezioni ma occupa un posto super pagato e di grande prestigio a spese dei sardi? Quali sono le ricadute? Cosa ha fatto in un anno nelle comode stanze dei palazzi regionali? Cosa è cambiato nella vita reale di chi non arriva a fine mese, ormai una moltitudine?
E poi ci sono le strade e i trasporti, le infrastrutture, la scuola, il carovita: tutto, ma proprio tutto, non pervenuto. In attesa della decisione sulla decadenza per irregolarità nelle spese elettorali: anche questo, all’italiana, con tempi biblici che lasciano scorrere un tempo che la Sardegna non ha più.